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Alta adesione anche in Campania allo sciopero per la sicurezza dei lavoratori addetti alla manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria, proclamato dalle segreterie nazionali di categoria di Cgil, Cisl e Uil in seguito al gravissimo incidente ferroviario accaduto la notte tra il 30 ed il 31 agosto scorsi nella tratta ferroviaria tra Brandizzo e Chivasso, in Piemonte, nel quale hanno perso la vita cinque lavoratori.
Un’adesione massiccia – sottolinea il segretario generale Filt Cgil Napoli e Campania, Angelo Lustroa testimonianza di quanto la comunità dei Ferrovieri sia unita nel dolore e nella rabbia per quanto tragicamente accaduto. É sempre ai limiti dell’inopportunità esprimere giudizi di merito in occasione di così immani disgrazie, ché forte è il rischio di essere tacciati di sciacallaggio. È doveroso, però, provare a fare uno sforzo di chiarezza e onestà intellettuale, nel dolore ma al tempo stesso scevri, per quanto possibile, da un forte coinvolgimento emotivo. Saranno le indagini in corso a chiarire l’esatta dinamica dei tragici fatti di Brandizzo – prosegue Lustro – ma sussistono già alcuni fattori inconfutabili da cui è possibile muovere un primo ragionamento. Ogni procedura, dovendo essere attuata da uno o più operatori è soggetta, inevitabilmente, a potenziali errori umani che, nel caso della manutenzione all’infrastruttura ferroviaria, rischiano di determinare tragiche conseguenze. È necessario e non più rinviabile, che il sistema della manutenzione all’infrastruttura ferroviaria, nel suo complesso, prenda ad investire in maniera massiccia in tecnologie che possano scongiurare ogni possibile errore umano.
Affinché la circolazione ferroviaria sia garantita con regolarità e sicurezza, è indispensabile che l’infrastruttura venga manutenuta continuamente. È indispensabile, dunque, garantire il giusto equilibrio tra i servizi ferroviari e le esigenze manutentive che richiedono tempi certi, sufficienti, calendarizzati e regolamentati”. “In ultimo, ma non di certo per importanza, urge uno scatto culturale del processo manutentivo nella sua globalità, a partire dalle regole d’ingaggio che intercorrono tra il gestore dell’infrastruttura ferroviaria e le imprese appaltatrici, per l’affermazione di una rigorosa cultura della Sicurezza, in tutte le sue mille sfaccettature. Mai più morti sul lavoro – sostiene Lustro – non può continuare ad essere uno slogan vuoto, da rispolverare ad ogni tragedia.
Serve, fin da subito e con atti concreti, costruire le condizioni affinché mai più possano determinarsi condizioni di pericolo per la sicurezza di chi per vivere ha bisogno di lavorare. Mai più morti sul lavoro significa adoperarsi, con ogni mezzo necessario, affinché la tutela della salute, della sicurezza, della vita stessa di chi lavora, rappresenti un’ossessione e un obiettivo irrinunciabile. Perché – conclude – non ne possiamo più di veder sacrificare vite umane sull’altare della produttività, dell’efficienza e della flessibilità”.

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