L’aggressione a un infermiere del Pronto soccorso di Vallo della Lucania, il 23 agosto scorso, ha scatenato una disputa che devia dall’importante questione dell’aggressione agli operatori sanitari durante l’espletamento dei loro doveri. La segreteria del Nursind Salerno ritiene fondamentale focalizzarsi sul caso in sé, poiché, conformemente alla legge, l’aggressione a professionisti sanitari è oggetto di procedibilità di ufficio, riconoscendo l’aggravante dell’attività professionale.
“La recente aggressione ha dimostrato ancora una volta la deprecabile abitudine di aggredire operatori sanitari in servizio, ignorando le istituzioni che dovrebbero impedire tali episodi”, ha dichiarato il segretario generale del Nursind, Biagio Tomasco. La situazione è stata precedentemente affrontata in sede prefettizia, ma le promesse delle autorità sanitarie non sono state mantenute, secondo quanto affermato dal Nursind.
“Chiediamo l’attivazione di un tavolo di crisi, coinvolgendo le forze dell’ordine, le autorità sanitarie e le rappresentanze sociali. L’obiettivo è elaborare azioni concrete per contenere tali episodi inaccettabili. La mancata adozione, da parte della Regione Campania, delle linee guida sul sovraffollamento dei Pronto soccorso, segnalata più volte dal Nursind a livello regionale, aggiunge un ulteriore livello di complessità al problema”.
Infine, Tomasco ha espresso il suo sostegno incondizionato agli operatori del Pronto soccorso di Vallo della Lucania. “Nonostante la costante carenza di personale, essi continuano a fornire assistenza professionale e dedicata a una popolazione turistica di quasi 1 milione di residenti nel comprensorio cilentano”, ha concluso. “L’aggressione a un infermiere richiama l’attenzione sull’urgente necessità di proteggere gli operatori sanitari durante l’espletamento dei loro doveri e di adottare misure decisive per garantire la loro sicurezza. Come Nursind continueremo a lottare per una soluzione concreta e incisiva a questo problema, sottolineando l’importanza di un approccio collaborativo e multidisciplinare per affrontare la questione”.