“Al rientro dall’estate mi confronterò con i partiti e speriamo di concludere con la sostituzione di Mancuso completando la giunta. Non ci sono grandi problemi”. Lo afferma il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi al Meeting di Cl.
“C’è stato solo un confronto che è stato più lungo di quello che ci aspettavamo“, conclude.
IMMIGRATI – “I processi migratori vanno governati e non nascosti. Abbiamo numeri che non si ricordavano da anni, e la maggior parte dei migranti che arrivano sono minori non accompagnati. I comuni affrontano una grande difficoltà non solo nell’accoglienza ma anche sulla copertura dei costi che per essa sono necessari. Serve una politica migratoria diversa che lavori su flussi già coordinati ai bisogni di quelle popolazioni e delle nostre comunità”. Lo afferma il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi al Meeting di Cl.
“Da un rapporto sano con l’Africa può arrivare un governo del fenomeno migratorio”, conclude.
LAVORI – “Il vero tema non è abolire il reddito di cittadinanza ma avere reali politiche di avviamento al lavoro con formazione, accompagnamento reale e reale incrocio della domanda e offerta: se no c’è il paradosso che a Napoli si cercano lavoratori e restano i disoccupati”. Lo afferma il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi al Meeting di Cl.
“Bisogna poi incidere sui giovani. Oggi ch ha 50 o 60 anni ha difficoltà ad essere reinserito”, conclude.
BABY GANG – Quello delle baby gang “a Napoli è un tema che ha connotazioni particolari. Se a Milano le gang giovanili sono prevalentemente etniche, a Napoli ci sono ragazzi molto piccoli che oggi non solo nei quartieri popolari ma anche nei quartieri borghesi si muovono con armi da taglio e fanno scorribande pur per bullismo che criminalità”.
“Il fenomeno – spiega – è indice di un malessere giovanile e di modelli di comportamento non sani su cui il tema dell’educazione e di una maggiore presenza delle famiglie è la vera sfida. Abbiamo constatato fenomeni di violenza gratuiti, non legati a un classico atto criminale di rapina ma solo al bullismo. Sono molto pericolosi perchè incontrollati”, conclude.
TERRITORIO – “Bisogna pensare alla rigenerazione dei luoghi fisici ma anche a quella sociale, Serve capacità di ascolto, serve la partecipazione, il coinvolgimento dei cittadini”. Altrimenti, per il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, una completa rigenerazione di una città non potrà mai avvenire.
Manfredi ne ha parlato al meeting di Rimini nell’incontro ‘Resurgence: progettare il futuro delle città”. “Credo che Napoli, come è sempre stato nella storia, è un po’ un piccolo laboratorio di quelle che sono le complessità nell’affrontare un tema decisivo come quello di ripensare le città guardando alle città come luogo dove si riducono i conflitti e non si incrementano – ha spiegato – abbiamo una grande necessità che è quella di ricucire i rapporti, i luoghi, i sogni delle persone. Le città raccolgono le contraddizioni, i grandi contrasti sociali, economici, educativi. Se noi guardiamo gli indici di dispersione scolastica le differenze tra i quartieri di Scampia e Chiaia sono maggiori di quelle tra due regioni. I contrasti sono ancora più forti a distanza di pochi chilometri. Oggi la vera sfida dei sindaci e del paese è lavorare sulla rigenerazione dei luoghi che non è solo urbanistica ma sociale”.
Prima, ha sottolineato Manfredi, “bastava cambiare i luoghi per cambiare la società ma quando pensiamo solo ai luoghi e chi non li abita spesso sbagliamo e i fatti ci dicono questo”. Da qui i “due tipi di lavoro” che si stanno facendo a Napoli. La rigenerazione delle periferie interne, quelle che sono al centro della città, spiega il primo cittadino: “Pensiamo alla Sanità, ai Quartieri Spagnoli che grazie alla cultura e al turismo sono rinati”. E poi ci sono i grandi quartieri della periferia, come Scampia, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio. Scampia, ribadisce Manfredi, è cambiata e cambierà sempre di più, grazie al progetto restart Scampia, la realizzazione di parchi, orti urbani, abitazioni ecosostenibili. C’è poi la facoltà di medicina, la demolizione delle altre vele, i cantieri che partiranno ad ottobre. Una ricostruzione dei luoghi – 150 milioni di euro di cui la metà sul Pnrr – che però per Manfredi non basta. “Serve un lavoro con le comunità, un grande impegno del terzo settore, bisogna cambiare il mix sociale. Il quartiere è già cambiato tanto ma bisogna rigenerare non solo fisicamente ma socialmente, è la vera scommessa”. “Le operazioni calate dall’alto vengono subìte senza l’energia della popolazione – ha concluso Manfredi – la lezione messa in campo a San Giovanni a Teduccio, con la Apple lo dimostra. E lo faremo anche a Ponticelli. Cambiare significa partecipazione, ascolto ma anche visione del futuro e nuovo protagonismo”.
SFIDA DEI SINDACI – “Bisogna pensare alla rigenerazione dei luoghi fisici ma anche a quella sociale. Serve capacità di ascolto, serve la partecipazione, il coinvolgimento dei cittadini. Altrimenti, per il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, una completa rigenerazione di una città non potrà mai avvenire”.
Manfredi ne ha parlato al meeting di Rimini nell’incontro ‘Resurgence: progettare il futuro delle città”. “Le città raccolgono le contraddizioni, i grandi contrasti sociali, economici, educativi. Se noi guardiamo gli indici di dispersione scolastica le differenze tra i quartieri di Scampia e Chiaia sono maggiori di quelle tra due regioni. I contrasti sono ancora più forti a distanza di pochi chilometri. Oggi la vera sfida dei sindaci e del paese è lavorare sulla rigenerazione dei luoghi che non è solo urbanistica ma sociale”.
Da qui i “due tipi di lavoro” che si stanno facendo a Napoli. La rigenerazione delle periferie interne, quelle che sono al centro della città, spiega il primo cittadino: “Pensiamo alla Sanità, ai Quartieri Spagnoli che grazie alla cultura e al turismo sono rinati”. E poi ci sono i grandi quartieri della periferia, come Scampia, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio.
Scampia, ribadisce Manfredi, è cambiata e cambierà sempre di più, grazie al progetto restart Scampia, la realizzazione di parchi, orti urbani, abitazioni ecosostenibili. C’è poi la facoltà di medicina, la demolizione delle altre vele, i cantieri che partiranno ad ottobre. Una ricostruzione dei luoghi – 150 milioni di euro di cui la metà sul Pnrr – che però per Manfredi non basta. “Serve un lavoro con le comunità, un grande impegno del terzo settore, bisogna cambiare il mix sociale. Il quartiere è già cambiato tanto però bisogna rigenerare non solo fisicamente ma socialmente, è la vera scommessa”.
INVESTIMENTI – Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al meeting di Rimini, rivolge una sorta di appello alla politica affinché “pensi di più ad investire sulle città, quelle grandi come i piccoli comuni, perché significa pensare alle persone, significa investire di più su quello che è il vivere quotidiano, la casa, la mobilità, che poi è costruire il futuro del paese”. “Nella mia vita ho fatto tante esperienze come rettore, ministro ma facendo il sindaco capisci che veramente costruisci il futuro delle persone”, ha detto Manfredi. In un incontro sul tema “Resurgence: progettare il futuro delle città”, il primo cittadino chiama in causa uno dei grandi progetti di Napoli, l’Albergo dei Poveri. “E’ stata una grande utopia di Carlo III che decise di costruire l’edificio più grande di Europa, in realtà rappresenta meno della metà rispetto al progetto originario – spiega il sindaco di Napoli – voleva dare una casa ai poveri del regno con l’idea che non solo si desse un tetto ma si insegnasse anche un lavoro”. Un’idea che in qualche modo si ha intenzione di rileggere, costruendo speranza e un futuro per i giovani. Il tutto puntando sulla “conoscenza, fare in modo che diventi luogo di bellezza, educazione, formazione, costruzione di impresa dove ci sia un mix di funzioni e di persone”. Sarà una grande “casa della conoscenza”, per Manfredi. “Ci sarà una public library – dice – dove le persone non solo potranno prendere libri ma anche leggerli, avremo una zona espositiva dove ci sarà una seconda sede del museo archeologico ma anche l’università, luoghi di co-working e incubatori di azienda. E poi abbiamo un altro spazio importante, l’unica parte che in questi anni è stata utilizzata, e cioè la parte retrostante, un grande spazio per lo sport dove c’erano delle palestre sociali: lo conserveremo perché crediamo che lo sport sia un grande strumento di socialità e di educazione”. Inoltre ci saranno spazi temporanei a disposizione di iniziative, come quella che in questi giorni vede la presenza dello staff impegnato nelle riprese del nuovo film di Paolo Sorrentino. “A settembre inizieranno i lavori, è un esempio di un edificio che è un ‘edificio città'”, conclude.