Ancora problemi nella Casa circondariale di Avellino per la gestione di un detenuto con gravi problemi psichiatrici. Come spiega Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “il detenuto, trasferito nuovamente al carcere di Avellino, si era già reso protagonista, nel corso di altre detenzioni nella struttura irpina, di molteplici comportamenti turbativi dell’ordine e della sicurezza e, da ultimo, era stato corresponsabile di una spedizione punitiva avvenuta ai danni di altri detenuti a causa della quale tre agenti di polizia penitenziaria erano finiti agli arresti domiciliari.
Ebbene, il detenuto in questione, solo nella giornata di venerdì, è stato portato per ben quattro volte in ospedale, creando un caos non facile da gestire considerata anche la grave carenza di organico in cui versa l’istituto irpino. Ancora una volta, il Provveditorato della Regione Campania movimenta i detenuti tra gli istituti della regione senza un minimo di criterio logico”.
Guacci denuncia che quel che avviene all’interno del carcere irpino “è un bollettino di guerra: tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che si presentano, senza avere un Comandante di reparto titolare. Tale situazione è stata denunciata a tutti i livelli, sia regionale che nazionale, ma senza alcun riscontro.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, torna infine a chiedere “l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.