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“Chiedo al Comune di Salerno, al Sindaco Architetto Vincenzo Napoli e ai suoi amministratori tutti di non abbattere ma che venga restaurato questo emblema della comunità che molte persone colte hanno amato e apprezzato nella sua semplicità e modernità, entrando a far parte della nostra cultura e tradizione storica”.
 
È l’appello lanciato sui social  dall’architetto Monica Giannattasio.  Fu il padre Giovanni, che ha firmato opere importantissime ovunque, a disegnare la forma di calotta sferica forata da piccoli oblò ancora chiaramente visibile.  Ma, dopo i sigilli in seguito all’accertamento di  attività illegali da parte del gestore, il piccolo locale notturno è stato completamente abbandonato.
 
Oggi  Monica Giannattasio chiede di riqualificare l’area e farne un laboratorio di idee creative, uno spazio per i giovani e un cassetto di archivio per tutti quegli architetti salernitani come papà Giovanni protagonisti di una rivoluzionaria stagione urbanistica. Innovatore, animato dal confronto e dalle contaminazioni, l’architetto Giovanni Giannattasio disegnó l’astronave pensando già al futuro di un’area che all’epoca era in completo abbandono ma, nei sogni del progettista, era destinata ad avere un ampio  sviluppo. 
 
Oggi lo spazio è in forte stato di abbandono e non si riesce neanche a risalire con precisione a chi è il proprietario. Cumuli di rifiuti ovunque, evidenti tracce che la struttura, aperta e facilmente penetrabile, viene utilizzata come ricovero. La tettoia che un tempo copriva l’area del  bar ha  completamente ceduto ai segni del tempo, ma resta intatta la parete di un prezioso marmo. Il 31 luglio 2023 sul domus web un articolo ha messo la struttura nell’elenco delle architetture d’autore lasciati a se stesse.