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Abituato a consensi bulgari nelle urne, ma anche a schiere di follower plaudenti sui social, stavolta il sindaco Enzo Cuomo è finito nel mirino di contestatori su Facebook. A scatenarli, un post sulla vicenda “multe pazze a Portici“.
Cuomo però ha risposto ad ognuno dei critici, ingaggiando un duello virtuale. Il pomo della discordia erano le sanzioni agli automobilisti notificate in ritardo, oltre il limite di 90 giorni, e in alcuni casi attribuite a targhe sbagliate. Provvedimenti successivi all’installazione, nel centro cittadino, di semafori con videocamere.
A tutela dei cittadini, sono scese in campo tre associazioni di difesa consumatori, proponendo una camera di conciliazione.  “Sono giorni che leggo commenti farneticanti e tentativi di dissertazioni giuridiche da azzeccagarbugli – esordisce rudemente Cuomosulle sanzioni comminate ai veicoli che passano con il rosso ai semafori, infrazioni rilevate da telecamere installate a causa di una elevatissima maleducazione stradale che provocava incidenti e traffico“.
Pubblicando un servizio del tgr Campania, il sindaco sottolinea con plurale maiestatis: “Spieghiamo che sono stati e vengono multati unicamente i veicoli che oltrepassano il palo del semaforo con il rosso. Tutte le altre casistiche, spesso scuse inventate dai multati, non vengono sanzionate“.
Cuomo si giustifica: “Le procedure sono sostanzialmente legittime sebbene abbiano segnalato qualche refuso di stampa da correggere nei primi verbali inviati“. Inoltre “diversi verbali sono stati notificati fuori termine a causa di problematiche con l’operatore postale“. Per il resto, “nessuna volontà di fare cassa, in quanto i sodi incassati per le multe hanno per legge specifiche destinazioni di spesa tese al miglioramento della sicurezza stradale“.
Le spiegazioni del sindaco, però, non scoraggiano le proteste. “L’obiettivo è solamente di fare cassa (in maiuscolo, ndr) – scrive un cittadino -, se si voleva un effetto deterrente, bastava avvertire la cittadinanza con adeguata segnalazione, come si fa in tanti comuni“. C’è chi dice: “Gentile Sindaco. Sono stato sempre un suo convinto elettore non me ne pento e le riconosco una grande capacità di gestione. Ma su questa iniziativa mi creda che ha sbagliato su tutta la linea“. Cuomo replica a muso duro: “Ho una certa difficoltà a rispondere a chi non ci mette la faccia e magari è anche un profilo fake“.
Un uomo ironizza: “Si raccontano feste, festini, sagra della porchetta inaugurazioni, compleanni e di più e non si informano i cittadini dell’esistenza di servizi di sorveglianza attivi H24“. Per tutta risposta, si becca il sarcasmo del sindaco: “Ma veramente alcuni di Voi sono da premio Nobel“.
Una donna bacchetta: “Caro sindaco bastava un semplice avviso e stia sicuro che l’effetto deterrente lo aveva immediatamente e non dopo 3 mesi allo scoccare delle prime multe“. E un’altra cittadina rincara: “Lei che è molto presente sui social pubblicando di tutto e di più sia della sua vita privata (quello che si può) che degli eventi e notizie della cittadina, come mai non ha pensato di avvisare o mettere dei cartelli che segnalassero l’installazione delle telecamere?“.
Nel dibattito, non mancano interventi a sostegno di Cuomo. Qualcuno però dissente: “Mi permetto di consigliare che se lo scopo è ad esempio quello di evitare incidenti sarebbe più efficace puntare sui dissuasori“. Il primo cittadino ribatte di averne installati “tantissimi“. E qualcun altro attacca: “Sindaco per favore, tutte queste chiacchiere, a chi vuole raccontarle…?”. Cuomo non si tira indietro: “Non è obbligatorio leggerle, soprattutto quando non si capisce ciò che è scritto o semplicemente non si vuol capire“. E la tenzone è servita.