I sindacati scendono in campo in maniera decisa sul tema della riabilitazione nella Asl di Salerno. In una lettera al Direttore generale, ma anche ai vertici della ASL, ai sindaci, ai centri e ai lavoratori, i segretari generali di CISL FP, Miro Amatruda, e di UIL FPL, Gennaro Falabella, lanciano un allarme legato ad una tabella elaborata a seguito della delibera, la n. 961, recentemente approvata dalla ASL. È la tabella con un monitoraggio dove i dati sulla spesa del primo semestre vengono moltiplicati per due stabilendo così quando ogni centro di riabilitazione finirebbe il budget a sua disposizione, e quindi si vedrebbe interrotte, o non più autorizzate, le terapie. In molti casi questo accadrebbe addirittura da settembre, con il blocco delle attività.
“Si tratta – dicono i sindacalisti – di una tabella priva di senso e dalle conseguenze drammatiche”. “Priva di senso – spiegano – perché non si può fare una proiezione automatica senza considerare, ad esempio, che a luglio e agosto le terapie sono meno della metà, così come calano fortemente a dicembre. In più le norme regionali vietano esplicitamente di ridistribuire le prestazioni in dodicesimi. Insomma la tabella è semplicemente sbagliata. Ma ancora più gravi sono le conseguenze: la tabella verrà usata da alcuni distretti che si limitano a una visione da burocrazia contabile e che, a differenza di altri, sospenderanno le terapie e le autorizzazioni, con danni gravissimi per i pazienti, per i lavoratori, per la sanità pubblica”.
“Per quanto sembri assurdo – aggiungono ancora i due sindacalisti – ogni distretto fa come vuole, alcuni bloccano le terapie in base ad una semplice proiezione, pure sbagliata, altri invece più attenti ai bisogni dei cittadini, non bloccano nulla. Quando facciamo notare come questo sia assurdo ci viene risposto che i distretti sono autonomi. Ma è una risposta che non significa nulla, potranno pure essere autonomi ma sempre nel rispetto di una logica condivisa sennò è il caos, e a pagarlo sono i malati”.
Le richieste di CISL FP e UIL FPL all’ASL sono “innanzitutto il ritiro della tabella sulla previsione degli sforamenti di budget. In secondo luogo l’eliminazione della distribuzione in dodicesimi, che in concreto significa tutelare, sempre, la continuità terapeutica. Chiediamo che cambino le cose: c’è bisogno di un confronto per condividere le strategie e per tutelare i diritti dei più fragili e dei lavoratori. Dal monitoraggio della ASL emerge con chiarezza l’insufficienza delle risorse stanziate per il territorio. Alla riabilitazione nella Asl Salerno ad oggi mancano circa 5 milioni per essere in media con le altre ASL della Campania. Non solo, le poche risorse sono distribuite in modo iniquo tra i distretti per cui alcuni hanno addirittura un sesto di altri”.
Sono anche queste le ragioni che, nei giorni scorsi, hanno spinto le due organizzazioni sindacali a promuovere e sostenere il Comitato per la perequazione: “Bisogna fare in modo – affermano ancora Amatruda e Falabella – che ai distretti più poveri, quelli con i centri che secondo il monitoraggio finirebbero il budget prima degli altri, vengano assegnate le risorse aggiuntive fornite dalla regione in modo da arrivare in tempi brevi ad allinearli almeno alla media della ASL”.
“Deve cambiare la filosofia – concludono i due sindacalisti – per cui le risorse vanno assegnate secondo il fabbisogno dei territori e non secondo la spesa storica, esattamente come la Campania pretende venga fatto a livello nazionale”.