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“L’Unione Sindacale di Base solo oggi è venuta a conoscenza dell’aggressione subita da un lavoratore addetto alle pulizie presso l’ospedale di Pozzuoli ad opera del suo caposquadra.

Un fatto increscioso che condanniamo pubblicamente e su cui esprimiamo la massima solidarietà nei confronti del lavoratore aggredito in servizio, costretto a sottoporsi alle prime cure mediche presso il pronto soccorso dell’ospedale”. Così in una nota Adolfo Vallini, USB Campania Esecutivo Provinciale. 

“Come USB – aggiunge – non è la prima volta che siamo costretti a denunciare il clima vessatorio e violento utilizzato dalla società EPM nei confronti dei propri collaboratori e dei nostri rappresentanti ed iscritti sindacali. Non ultimo il trasferimento forzoso e vietato di una nostra associata in possesso della Legge 104 dall’Ospedale di Giugliano a quello di Pozzuoli. Provvedimento impugnato dal nostro ufficio legale e su cui la società EPM ha dovuto per forza di cose fare marcia indietro. Ciò nonostante alla lavoratrice, diversamente da tutti i suoi colleghi full time, come forma ulteriore di ritorsione, una volta ritornata al suo posto originario di lavoro, gli è stato assegnato un orario di lavoro con turno a ripresa. L’ennesima azione antisindacale che, qualora costretti, contrasteremo con ogni mezzo anche se, in questo caso, confidiamo nel buon senso dei responsabili del cantiere. 

In pochi mesi sono state centinaia le contestazioni ed i provvedimenti disciplinari adottati dalla EPM nei confronti dei lavoratori, molti dei quali annullati o derubricati in sede di collegio arbitrale.
Provvedimenti volti a creare un clima di tensione e sottomissione tra i lavoratori delle pulizie che osano ribellarsi  all’aumento deliberato dei carichi di lavoro, la mancanza di imparzialità e trasparenza nella gestione dei turni e del personale, ma anche la mancanza di spogliatoi e docce vista la natura insudiciante dell’attività. 

Problematiche che segnaliamo puntualmente alla committente ASL NAPOLI 2 NORD, alla Regione Campania e alle autorità competenti, con scarsi risultati. 
Segno evidente della scarsa attenzione da parte delle istituzioni verso un appalto pubblico – finanziato quindi con i soldi delle tasse che pagano i cittadini – gestito a nostro parere malissimo, le cui ricadute negative si ripercuotono sui servizi offerti ai cittadini e sulla salute pubblica.

L’auspicio è quello che ci sia un cambio di passo nella gestione dell’appalto a garanzia dei diritti dei lavoratori e del miglioramento dei servizi di pulizia, spesso effettuati con superficialità per responsabilità non imputabili ai lavoratori dell’appalto ma bensì alla mala-gestione dei responsabili aziendali”. 

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