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Pubblichiamo di seguito la nota di Altrabenevento che attacca l’atteggiamento poco edificante di Luigi Scarinzi che ha seguito l’ultimo consiglio comunale direttamente dalla spiaggia.

“Consigliere Luigi Scarinzi, sabato scorso con il decreto n. 14 il sindaco Mario Clemente Mastella l’ha nominata, o meglio confermato, “Coordinatore della Segreteria politica del Sindaco” incarico di cui non si capisce il senso considerato che il primo cittadino ha già un Ufficio di Segreteria con capo di Gabinetto e servizi di Staff, tutti pagati dall’Ente.

Proprio l’atto di nomina chiarisce che “l’incarico non costituisce delega di funzioni, esclude poteri decisionali e l’adozione di atti a rilevanza esterna o di atti di gestione” e precisa che “per lo svolgimento del compito, tuttora misterioso, non è previsto alcun compenso aggiuntivo rispetto alle indennità dovute ai consiglieri.

Certamente lei non ha bisogno di ulteriori compensi per svolgere questo compito delicato considerato che è funzionario della ASL e che per la partecipazione ai consigli e alle commissioni percepisce già dall’Ente “gettoni di presenza” che comunque non sono cosa da poco.

Infatti, nel 2022 il Comune di Benevento le ha pagato 17.053 euro, più di tutti gli altri consiglieri.

Per il 2023 queste indennità, che si aggiungono al suo reddito, saranno ancora più alte, oltre i 20.000 euro, considerato che per i primi sei mesi le sono già stati liquidati 10.706 euro, il massimo consentito.

Per questo incarico di “coordinatore della segreteria politica del sindaco” lei non avrà altri compensi ma di sicuro accrescerà la sua visibilità e il suo prestigio politico: dovrà aiutare Mastella nella analisi politica della situazione e magari nella individuazione di complesse scelte amministrative.

Ad esempio, adesso dovrà consigliare il sindaco sul da farsi per i disoccupati che da oggi sono rimasti senza Reddito di Cittadinanza. Certo, ne hanno usufruito anche gli amici degli amici, quelli che si legano ai carrozzoni politici magari per qualche voto, ma è stata una misura a favore soprattutto di disoccupati veri.

La decisione è stata assunta dal Governo in carica ma ora la necessità di assistenza grava anche sui Comuni.

Lei è stato nelle passate amministrazioni (quelli di prima, come li definisce Mastella) assessore ai Servizi Sociali e sa quanto pesa in questa città la mancanza di lavoro e quanto sia necessaria, ora più che mai, una politica accorta per l’occupazione negli Enti e le società che dipendono dal Comune.    

E lei, segretario politico di Mastella, dovrebbe, ad esempio, adoperarsi per evitare che gli incarichi al Comune, oppure all’ASI, o all’ASIA e alla Gesesa, diventino possibili strumenti clientelari a danno dei disoccupati che hanno più bisogno di lavoro.

Obiettivo difficile, me ne rendo conto.

Infine, ritengo che il prestigioso incarico che Mastella le ha conferito, comporti anche una responsabilità di immagine. Lei è il più importante dei consiglieri di maggioranza, quello pagato meglio, e quindi lei deve dare il buon esempio.

Mi permetto, però, di farle notare che il suo comportamento durante l’ultimo consiglio comunale del 20 luglio, non è stato proprio quello da “prima della classe”.

Quel giorno, uno dei più caldi e asfissianti dell’estate, lei non era a palazzo Mosti a soffrire con molti suoi colleghi.

Lei si è collegato in ritardo da un lussuoso lido al mare, come si vede nella registrazione video del Consiglio. L’abbiamo ammirato prima sotto un gazebo al fresco, intento a fumare, poi sdraiato sul lettino al sole e poi in spiaggia tra gli eleganti ombrelloni. (vedi foto allegate), mentre in città si boccheggiava.

Ma la nostra rabbia è cresciuta quando lei ha chiesto al segretario generale di votare prima degli altri consiglieri perché “dal posto in cui mi trovo ci sono difficoltà di collegamento, una condizione da terzo mondo”.

Si rende conto, consigliere Scarinzi, che il suo non è stato uno spettacolo edificante?

Non le sembra il caso di rinunciare almeno al gettone di 42 euro per la “presenza” in consiglio da quel lussuoso lido di vacanze da terzo mondo?”

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile