Ieri, 27 luglio, nell’accogliente cornice di San Marco dei Cavoti, si è tenuto l’incontro «Autonomia Differenziata: una proposta che spacca l’Italia». Bello e partecipato momento di analisi e di proposta che, collocato nell’ambito dell’Estate Militante del PD Sannita, ha inteso sensibilizzazione la Cittadinanza sul disegno di legge ‘Calderoli’ e i suoi pericolosi effetti sulla coesione nazionale.
Ha introdotto i lavori il Segretario provinciale, Giovanni Cacciano, seguito dal Sindaco del comune ospitante la manifestazione, Angelo Marino.
Si sono quindi succedute le riflessioni di Vito Fusco, Sindaco di Castelpoto e Dirigente dell’Associazione Sindaci del SUD, Giuseppe Addabbo, Sindaco di Molinara e Vice Presidente CM Fortore, Micaela Fanelli, Capogruppo PD Regione Molise, e del Sen. Luigi Spagnolli, già sindaco di Bolzano, attuale Vice Presidente gruppo Per le Autonomie.
Il convegno, moderato dalla Presidente del PD Sannio, Rosa Razzano, è stato finalmente chiuso dal Sen. Antonio Misiani, Commissario Regionale PD e membro della Segreteria Nazionale.
In un quadro di non pregiudiziale avversione per l’autonomismo regionale e degli enti locali, è unanimemente emersa una netta contrarietà al disegno di legge ‘Calderoli’ che, oltre a spogliare il parlamento del diritto di intervenire e decidere nello specifico delle richieste di autonomia, causerebbe effetti rovinosi ed irrimediabili per le sorti del Mezzogiorno d’Italia.
Come ha denunciato l’Arcivescovo di Napoli, Mons. Domenico Battaglia, il paese «rischia di essere trascinato in un campo in cui l’egoismo che ci prende sempre di più si codifica in scelte politiche nette. Scelte che alimentano quel desiderio di separatezza di una parte del territorio da tutto il resto del Paese. Un desiderio, questo, che ha un’origine lontana».
Diversamente, ogni progetto di maggiore autonomia, da motivare con dovizia di ragioni storiche, economiche e culturali, non dovrebbe prescindere dalla definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni e dei servizi (LEP) connessi ai diritti civili e sociali da tutelare per tutti i cittadini.
Non a caso, la giurisprudenza costituzionale ha chiarito che i LEP indicano la soglia di spesa costituzionalmente necessaria per erogare le prestazioni sociali di natura fondamentale e quindi superare quelle gravi disuguaglianze territoriali che, accresciute nel tempo, non sono meno inaccettabili della mancata attuazione delle previsioni sull’autonomia.
È pertanto doveroso proseguire la mobilitazione nazionale che il Partito Democratico, grazie ad Elly Schlein, ha promosso assumendo una forte e netta posizione unitaria contro il disegno di legge ‘Calderoli’ sull’autonomia differenziata. Urge coinvolgere cittadini, associazioni, mondo del lavoro e società civile perché cresca e si alimenti sempre di più, da nord a sud, una forte voce di Popolo in favore dell’unità sostanziale del nostro paese che faccia da argine a queste pericolosissime derive disgregatrici.