Attivista anticamorra critica Manfredi sui social, poi denuncia “insulti e minacce” da staffista del sindaco. Tutto nasce da un post Facebook del primo cittadino. Manfredi pubblica foto dal Giffoni Film Festival di Giffoni, attorniato da alunni di un istituto napoletano, vincitori del contest di scrittura creativa. Le immagini provocano la reazione di Ciro Corona, presidente dell’associazione “(R)esistenza Anticamorra”: “Ai giovani di Scampia nega l’Officina delle Culture Gelsomina Verde per favorire il PD. Giovani di serie A e di serie B”. Gli strali a Manfredi sono dovuti a contenziosi con il Comune di Napoli, relativi alla gestione di beni confiscati nell’area nord. Le parole dell’attivista attirano però Stefano Albamonte, staffista della Città metropolitana, con funzioni di fotografo. Albamonte bacchetta: “Sei diventato noioso”. La replica: “Ma tu sei pagato per fare le foto o per fare l’avvocato del Sindaco? Fa’ ‘e foto”.
Rapido il battibecco tra i due: lo staffista dà a Corona del “cafone”, in risposta si becca l’appellativo di “servo”. L’accesa discussione prosegue anche con messaggi privati. A un certo punto, Corona sbotta in pubblico: “Stefano Albamonte perché mi minacci e offendi in pvt? Non si può contestare il Sindaco. Manco negli anni 20 accadeva questo”. E ancora: “Il sindaco Gaetano Manfredi sa delle minacce e delle censure?”. Poco dopo, dal suo profilo, l’attivista rincara la dose. “Contesti pubblicamente al Sindaco Gaetano Manfredi azioni politiche e – scrive Corona – il suo fotografo parte con insulti e minacce pubbliche e in pvt, accusandomi di stalkerizzare il Sindaco! Ovviamente come modus operandi classico mi dice che parlerà con il Governatore Vincenzo De Luca del mio comportamento (?!), mi querelerá e poi mi blocca. Questa è la foto di Palazzo San Giacomo oggi: Nu fotografo che fa l’avvocato del Sindaco, esperto di leggi (detto da lui) e che pensa che De Luca lavori alla Questura di Via Medina”.
A mandare Corona (foto) su tutte le furie, infatti, è un messaggio vocale di Albamonte. Si sente lo staffista dirgli: “Tu pensi che qualcuno ti considera? (sic) Ora io prendo i tuoi messaggi e li mando a De Luca, così vediamo chi è più furbo, io o tu. Facciamo così. Offese dalla mattina alla sera al sindaco Manfredi, offese contro di me. Mo’ mando a De Luca e così vediamo se la smetti”. Il De Luca cui si allude sarebbe, presumibilmente, il presidente della Regione.
Allo stato, va però considerato ignaro delle parole di Albamonte. Contattato da anteprima24, lo staffista premette “non dichiaro nulla, come sempre”. Poi precisa: “Lui (Corona, ndr) ha pubblicato conversazioni pubbliche e private. I suoi toni sono stati offensivi e volgari. Basta leggere”. In un post social, tuttavia, Albamonte insorge: “Basta offese e insulti”. Quindi si lascia andare a un lungo sfogo: “Alla mia età, 50 anni suonati e con il mio grande bagaglio di esperienze, mi conoscono in tanti e quindi, sarebbe inutile e controproducente, attirare l’attenzione e prendete posizioni forti. Ma ciò non vuol dire, che non vedo, non sento e non parlo, come le tre scimmiette. Guardo ogni cosa, soprattutto sui social, traendone le dovute conclusioni”. E sarebbe proprio “qui, che sin troppo spesso, mi capita, di essere oggetto di insulti e offese, da parte di chi non conosce neanche l’abc del democratico confronto”.
Infine la solenne promessa: “Mettevi nella testa, che difenderò sempre il Sindaco di Napoli, non per presa di posizione, ma perché sono consapevole del suo alto profilo e del grande lavoro che insieme ai suoi assessori, sta portando avanti, per farsi che Napoli, possa essere quella città, che ogni cittadino sogna da sempre: una metropoli europea”. Chissà cosa ne pensa Manfredi.