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Il pericolo di crolli o fughe di gas si annida spesso nelle case fatiscenti, vetuste e degradate. Disseminate al Nord ma soprattutto al Sud. Qualche esempio. Nella bella Napoli, il 71% degli edifici ha più di 40 anni e, secondo le stime dell’Associazione costruttori edili, più di quattro su dieci è classificato catastalmente come degradato, un valore doppio rispetto alla media nazionale (22,6%) e a quella regionale (27,8%).

Come riporta ilgiornale.it, è  Benevento a vantare il primato di una delle città in Italia con più immobili degradati. Cadenti, non sempre disabitati, talmente inutili che neppure l’Agenzia delle entrate pretende il pagamento dell’Imu. Nel capoluogo sannita sono 10.942 quelli in dissesto contro i 259.589 sani, quattro ogni cento. Undicimila sul quasi mezzo milione di edifici pericolati in tutta Italia, che si attestano, secondo l’analisi di Unimpresa, a poco meno di mezzo milione, la metà solo nel Mezzogiorno.

Soprattutto il Sud è disseminato di case malate, pericolanti e con evidenti criticità. Il record negativo lo conquista la Calabria con il 26,8% del totale degli edifici residenziali in mediocre-pessimo stato di conservazione. Seguono la Sicilia, con una quota del 26,2%, e la Basilicata con il 22,3%.

Immagine di repertorio