Maxi rogo tossico nell’ex campo rom di via Mastellone, a Barra, da tempo al centro di proteste dei residenti di Napoli Est. Le fiamme sono state appiccate intorno alle 4 di mattina. Una colonna di fumo denso e nero si è alzata, visibile anche a diversi chilometri di distanza. Intorno alle 12, però, l’incendio non pare ancora domato. Sul posto da ore sono all’opera i vigili del fuoco.
“Sembra un vulcano, su tutta Napoli è calata una coltre di fumo” dice Ciro Borrelli, vicepresidente del comitato di via Mastellone. Borrelli denuncia: “Ci sono anche dei rifiuti interrati, da quanto ho capito hanno mandato degli escavatori. Ma faranno lo stesso errore dell’altra volta, perché mettendo il terreno sopra poi sotto gli scarti continuano a bruciare“.
Il vicepresidente del comitato sottolinea che “abbiamo subito per tre mesi le fumarole“. Borrelli descrive una “nebbia che ha avvolto anche il Vesuvio“, a causa del fumo. “La gente – aggiunge – è chiusa in casa perché il fuoco è arrivato dov’erano accatastati copertoni, rifiuti speciali e amianto“.
Il campo rom è stato sgomberato due anni fa, dopo l’ennesimo rogo. Ma gli abitanti della zona lamentano l’ininterrotto degrado ambientale dell’area. Alcune famiglie rom, secondo i residenti, hanno occupato un palazzo limitrofo. Con o senza l’aiuto della malavita locale, continuano periodicamente a bruciare materiali di ogni genere. Il comitato chiede, un’altra volta, l’intervento delle autorità.