Lavoro nero, lavoro grigio, discriminazioni, mancanza di diritti sul posto di lavoro: questi ed altri temi caratterizzanti la scena lavorativa campana e nazionale diventano oggetto dell’inchiesta portata avanti all’interno de La Bussola.
Un progetto collaborativo frutto delle politiche culturali e del lavoro di Arci Avellino e Avionica che riparte dopo gli anni fermi del Covid per osservare e fare luce sulle questioni legate al mondo del lavoro nel Mezzogiorno.
Domani venerdì 14 luglio, alle 18:30, presso il Circolo Avionica (Via C. Colombo, 16), si terrà la presentazione e il lancio dell’’inchiesta “50 sfumature di lavoro nero”, un impegno significativo promosso in collaborazione con esperti legali e sociologi. L’ambizione delle realtà promotrici è quella di raccogliere testimonianze e dati accurati allo scopo di fornire una fotografia chiara delle implicazioni negative del lavoro nero nella nostra comunità.
L’evento di lancio sarà l’occasione per presentare l’inchiesta al pubblico e illustrare il processo di ricerca che sarà intrapreso. Jacopo Caruso, il responsabile de La Bussola, guiderà la presentazione, fornendo una panoramica sul lavoro finora svolto e le sfide che Arci Avellino e Avionica si pongono sul tema.
Luca Cioffi, vicepresidente di Arci Avellino, presenterà il punto di vista dell’organizzazione sulla questione del lavoro nero e l’importanza di contrastare ogni sfruttamento. La sua esperienza e la sua passione per la giustizia sociale contribuiranno a stimolare una riflessione profonda sull’argomento.
Infine, l’Avvocato Ermanno Simeone, presidente del Comitato Provinciale INPS Avellino, condividerà la sua conoscenza del sistema previdenziale e fornirà informazioni sulle conseguenze legali e sociali del lavoro nero, offrendo una preziosa prospettiva sulla questione.
“50 sfumature di lavoro nero” rappresenta un passo fondamentale nella lotta per la giustizia sociale e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Unitevi a noi per sostenere questa iniziativa e contribuire a creare un futuro in cui ogni persona possa godere di dignità e giustizia lavorativa.