È di queste ore la notizia del riparto del fondo per l’avvio delle opere indifferibili che vede il sud destinataria di oltre la metà delle risorse.
“ANCE Benevento plaude l’importante azione messa in campo dal Governo per salvaguardare le opere strategiche. Spiega Mario Ferraro presidente di Ance Benevento. Il Caro materie come più volte segnalato rischiava di minare la fattibilità di numerose opere ed ora finalmente abbiamo la consapevolezza di poter contare su di uno strumento che sta funzionando drenando risorse a seconda delle priorità. Sono numerosissime le opere infrastrutturali strategiche per la garantite la competitività del mezzogiorno. Favorirne la realizzazione sopperendo ai rincari è un segnale di grande visione e di supporto alla competitività”
Il fondo era stato istituito lo scorso anno per rispondere al pesante aumento dei costi dei materiali da costruzione che rischiava di minare la fattibilità di molte opere pubbliche di importanza.
Grazie a questa importante operazione sono state stanziati 8,8 miliardi di euro dal 2022 al 2027 per mettere in sicurezza l’avvio di una serie di procedure di affidamento che rischiavano di essere bloccate da costi di realizzazione non più compatibili con le stime della prima ora.
Le risorse vengono via via assegnate attraverso due canali alternativi: la richiesta diretta dagli enti ai ministeri e la preassegnazione di default di una serie di risorse aggiuntive – proporzionali al costo delle opere – che gli enti locali devono poi confermare, entro una determinata scadenza, di essere intenzionati ad utilizzare.
Secondo le indicazioni del Centro studi dei Comuni, su una rilevazione che riguarda solo le opere PNRR ancora da bandire, se si tiene conto del riparto regionale è la Campania a fare la parte del leone con quasi 98milioni di euro a sua disposizione per ammortizzare il peso del caro materiali.
I beneficiari sono soprattutto comuni (la loro quota parte ammonta a oltre 735 milioni) ma un ruolo importante è svolto anche dalle province che hanno intercettato poco meno di 50 milioni.
Il grosso delle opere messe in sicurezza (5.007 su 5.259) sono attuative di investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).