I metalmeccanici del Sannio hanno manifestato stamane davanti la Prefettura di Benevento. Unitamente ai sindacati di categoria Cgil Fiom Uil e Cisl, hanno rilanciato su scala locale una vertenza che è nazionale e che trova nelle fabbriche e negli insediamenti del Sannio una condizione di pesante criticità sia sotto il profilo del lavoro in sè, sia sotto quello delle relazioni sindacali con la controparte datoriale.
In vista di un nuovo vertice che si terrà nella sede di Confindustria il prossimo 21 luglio, i lavoratori metalmeccanici sanniti stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata e hanno effettuato 4 ore di sciopero in tutta Italia.
E’ da anni che la Provincia di Benevento vede ridursi la sua base produttiva e, nell’attuale fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione ecologica, digitale, energetica e tecnologica, sono mancate da parte della politica e dei Governi nazionali e locali, le scelte sui temi del lavoro e dell’industria.
Il settore metalmeccanico del Sannio ha bisogno di interventi urgenti in materia di politica industriale senza i quali si rischia di peggiorare la condizione economica, produttiva e sociale del territorio con il rischio che ulteriori lavoratori siano espulsi dai cicli produttivi.
Emblematiche e drammaticamente note sono le vertenze della CAM (Gruppo Dema) e della Hanon system. Da anni in crisi, i lavoratori si trovano in regime di ammortizzatori sociali e ancora non sono chiare le prospettive di difesa e di rilancio di queste realtà che danno occupazione a più di 300 lavoratori della Provincia.
Luciano Valle segretario provinciale Cgil Benevento ha sottolineato: “Questo è un settore strategico per la provincia di Benevento. E’ in discussione il futuro del settore che va salvaguardato sopratutto nella nostra provincia, soffrendo di depotenziamento e mancanza di una politica indiustriale per il nostro Paese”.
Presente per la Fiom anche Rosita Galdiero che ha spiegato: “Chiedono un salario giusto, un aumento delle retribuzioni con più corpose buste paga e una politica industriale serie e di lungo periodo”.