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Nelle settimane precedenti abbiamo parlato della vicenda di una ragazza trentina, con padre di origini irpine, la quale non era stata ammessa, inizialmente, all’esame di stato. Grazie all’intervento del TAR, la suddetta ha potuto svolgere l’ultimo atto scolastico in una seduta straordinaria e gli avvocati della famiglia della studentessa, Gian Paolo Sardos Albertini e Filomena Alaia, a seguito delle notizie divulgate dai quotidiani nei giorni successivi, hanno stilato un comunicato per fare chiarezza sulla vicenda. 

“In seguito alle notizie divulgate in questi giorni, riportiamo alcuni fatti che riteniamo possano risultare utili a chiarire la posizione della ragazza etichettata come la «studentessa delle 5 insufficienze ammessa all’esame di stato dal TAR».

Alcuni titoli di talune testate giornalistiche, infatti, hanno contribuito a «mistificare» l’operato del TAR di Trento che ha dato ad Angela (nome inventato per rispettare la privacy) una possibilità pari a quella di alcuni altri compagni che avevano avuto delle valutazioni molto simili alla nostra assistita.

Alla fine del primo quadrimestre Angela aveva la seguente situazione scolastica (tre 5 e un 4):

Sempre alla fine del primo quadrimestre, alcuni compagni di Angela riportano voti simili, o addirittura peggiori, come dei Non Classificati (NC) in alcune materie. Lo stesso dicasi per il numero di ore di assenza, che vede Angela addirittura superata da qualche compagno (relativamente al primo quadrimestre).

Compagni di Angela (3 casi)

Tutti i casi riportati nelle tabelle estratte, sono stati ammessi regolarmente all’esame di Stato, salvo nel caso di Angela, alla quale sono stati attribuiti rocamboleschi cali di rendimento nel secondo quadrimestre come, ad esempio, nel caso di Scienze. In tale disciplina Angela è passata da un 8 del primo quadrimestre a un 4 nello scrutinio di ammissione, con una motivazione della carenza in cui il suo insegnante sostiene che «OMISSIS. Non sono state acquisite le competenze di base della disciplina». Quindi Angela riceve 8 alla fine del quadrimestre e tre mesi dopo «le mancano le competenze di base».

Per quanto riguarda diritto, poi, Angela ha superato l’esame integrativo a settembre 2022 perché non era nel programma di studio del suo precedente liceo. La nostra assistita ha integrato due anni di studio in un solo mese di preparazione. Non si spiega come mai l’insegnate, nella sua motivazione di carenza parli di «non ha mostrato capacità di recupero nella parte finale dell’anno». Il recupero finale è passato da una verifica scritta per tutti, su un argomento specifico (l’inflazione), annunciato un mese prima, a un’interrogazione su tutto il programma, annunciata 3 giorni prima del 29 maggio, proposta ad Angela e a altri pochi compagni che dovevano recuperare.

Alla fine del primo quadrimestre, la classe di Angela presentava 9 studenti con insufficienze in matematica. Solo in questi giorni, dopo le prove dell’esame di stato, si è potuto riscontrare che nella prova di matematica dell’esame di stato, sono emerse 13 insufficienze su 20 studenti. La tabella sotto riporta i voti dei risultati ottenuti dai compagni di Angela all’esame di stato.

Nella prova scritta suppletiva di matematica, sostenuta il 7 luglio, Angela ha ottenuto come voto 6, come 9 dei suoi compagni; nella prova scritta d’italiano Angela ha invece ottenuto come voto 9.

Al netto dei risultati delle prove scritte sostenute da Angela, i risultati complessivi della classe rappresentano verosimilmente l’epilogo di un’attività didattica anomala:

Probabilmente, se la scuola avesse applicato quanto stabilito dalla norma provinciale, in materia di istruzione, e quanto la stessa scuola afferma di avere recepito nei propri documenti programmatici (prot. lslvt_tn-15/05/2023-0003608 – sezione 4.5 b), pag. 13), dove si parla esplicitamente di «interventi di recupero e sostegno in corso d’anno», un tale rendimento, anche in sede di esame di stato, si sarebbe potuto evitare, contrariamente a quanto affermato da qualche autorevole personaggio dell’istruzione locale.

Inoltre, al fine di non alimentare ulteriori polemiche, e nella speranza di una valutazione serena del caso, si omette ogni richiamo alle singolari condotte del «professor X», fonte per tutti di serie perplessità.

Speriamo che queste note possano contribuire a chiarire alcuni aspetti della vicenda. Infatti, come è noto, le motivazioni della sospensiva concessa dal TAR non entrano nel merito, ma hanno una sostanza procedurale, come da competenze dell’Organo amministrativo regionale. Non guardare ai contenuti della vicenda, vorrebbe dire non rendere giustizia alla nostra giovane assistita e al suo diritto allo studio. Siamo disponibili a fornire eventuali integrazioni alle documentazioni qualora possano essere utili a chiarire ulteriormente la vicenda della nostra giovane assistita”.