“Autonomia differenziata – Quale futuro per il SUD e le aree interne” promosso dalle Acli di Avellino e LISA (Laboratorio Idee Sostenibili Avellino). E’ questo il titolo del convegno che si è tenuto nella Sala Blu del Carcere Borbonico di Avellino.
“Ci aspetta un futuro quanto meno difficile – spiega il costituzionalista, Massimo Villone – Se le cose vanno secondo il modello Calderoli, quindi nel tentativo che stiamo mettendo in campo, è esattamente quello di correggere la rotta in modo tale che ci sia almeno una speranza di eguaglianza dei diritti e di una riduzione del divario territoriale che in questo momento per il Sud è inaccettabile”. “Conosco molto bene Calderoli – afferma – Se ha aperto alle modiche avverto solo uno spiraglio piccolo piccolo, ma aspetto di vedere cosa succederà. Bisognerà capire se i parlamentari soprattutto del Sud riescano a percepire quello che è il rischio reale che sta venendo fuori da questo disegno, che è quello di ridurre le risorse del mezzogiorno per concentrarle sulle regioni più ricche“.
Ad appena tre mesi dalla sua costituzione, il Comitato che deve definire i LEP (livelli essenziali di prestazione) in vista dell’autonomia differenziata, perde quattro autorevoli componenti, scatenando un’inevitabile polemica politica. “Quattro insigni professori della Corte dei Conti, insomma uomini certamente giuristi di primissimo livello che facevano parte di questa commissione che avrebbe dovuto discutere sui LABS si sono dimessi – afferma, l vice presidente nazionale delle ACLI, Antonio Russo – Dimissioni arrivate per una ragione molto semplice quei LABS promessi, prima ancora delle riforme entrassero, non ci saranno visto che mancano le risorse. Il piano ha un costo di 120 miliardi per i livelli essenziali affinché si realizzazioni queste prestazioni nel nostro Paese a tutte le longitudini e latitudini. Possiamo spaccare il paese – conclude – Facendo una riforma che non tiene conto del fatto che ci sono velocità diverse. Prima di pensare ad una riforma, forse bisognerebbe portare tutti sulla stessa“.
“Se vanno a colpi di maggioranza, lo faranno con il Parlamento ma secondo me, quando verrà definito nel rapporto con l’opinione pubblica italiana e quindi al momento del referendum, perderà – afferma il sindaco di Benevento, Clemente Mastella – Ci sono molti disappunti da parte di coloro che vivono il territorio, soprattutto meridionali. Il Pd aveva chiesto l’autonomia differenziata attraverso il presidente della Regione Emilia Romagna, dopo ha arretrato quando si è candidato come segretario del partito.
Vedo che alcuni rappresentati che hanno abbandonato era meglio partigiani prima oppure sono legati alla formula partitica o politica della sinistra, cioè tante cose sono sfalsate mi pare debbo dire che è più intelligente la posizione del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi che ha espresso la sua contrarietà perché altrimenti ci sarà malcontento popolare. Pensiamo al sistema sanitario, già così debole, che sarebbe ancora più contorto per coloro che hanno bisogno di assistenza sanitaria seria. Lo stesso vale per la scuola.
La mia posizione politica e la mia cultura non mi porta ad accettare una riforma del genere”. E sul parere della fascia tricolore di Avellino, Gianluca Festa, Mastella sottolinea: “Il problema che i LEP dovevano essere un elemento paritario – afferma – Nel 2001/2002 non si è mai realizzato questo elemento anche visto che mancano i fondi. Magari il mio amico Festa, visto che il prossimo anno ha le elezioni ha necessità del sostegno di qualcuno”.