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Data storica per la materia urbanistica quella del 30 giugno 2023 per il comune di Sant’Angelo a Cupolo.

Con delibera di Giunta del 30 giugno scorso è stata dichiarata la  decadenza del Piano Urbanistico Comunale adottato dal precedente governo cittadino nel 2016 e la contestuale adozione della proposta di Piano urbanistico comunale, così come predisposta, a seguito di modificazione, dal progettista.

Un traguardo a cui si giunge dopo appena dieci mesi dall’approvazione dell’ultimo bilancio, passaggio obbligato per poter riaffidare l’incarico tecnico, durante i quali si sono tenuti incontri pubblici con la cittadinanza in tutte le piazze, al fine di recepire suggerimenti ed esigenze, onde avere la massima condivisione possibile, al fine di rendere il Piano Urbanistico Comunale uno strumento pienamente condiviso e confacente alle esigenze territoriali,

Una scelta dettata dall’esigenza rivalutare a seguito di una maggiore attenzione sulle condizioni che ebbero a portare, in alcune parti del territorio, scelte non condivise sia da gran parte della cittadinanza che dal tessuto imprenditoriale del territorio, in considerazione anche delle numerose osservazioni al PUC adottato nel 2016.

Uno scrupoloso e prudente esame, in adeguamento ai dettami di cui alle stesse finalità della Legge n. 16 del 2004, relativamente al potenziamento economico locale ed alla salvaguardia dell’identità culturale del territorio,  al fine di evitare che media tempore, l’esecuzione dello stesso PUC, possa produrre conseguenze pregiudizievoli per i destinatari e per il territorio.

La rivisitazione delle  scelte urbanistiche sono state  dettate anche  dagli importanti aggiornamenti derivanti dall’evoluzione del quadro normativo tecnico-urbanistico ed in allineamento quindi a quanto previsto dalla Legge regionale 10 agosto 2022, n. 13. “Disposizioni in materia di semplificazione edilizia, di rigenerazione urbana e per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”.

La legge 13/2022, prevede infatti tra le finalità e obbiettivi principali, l’adeguamento dei nuovi strumenti urbanistici comunali con i nuovi principi di rigenerazione urbana, che devono avere come obbiettivo:

a) limitazione dell’espansione e della dispersione degli insediamenti urbani favorendo processi di densificazione dell’edificato esistente;
b) riduzione dei fattori di rischio naturale e antropico per garantire la salvaguardia degli ecosistemi, la massima sicurezza degli insediamenti e la migliore qualità di vita delle persone;
c) salvaguardia degli ecosistemi con strategie anche di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici;
d) valorizzazione delle risorse paesaggistiche, ambientali e storico-culturali dei territori;
e) salvaguardia dei suoli agricoli e delle attività produttive connesse;
f) salvaguardia dei tessuti insediativi storici;
g) adeguamento delle attrezzature, anche secondo standard di tipo prestazionale e in linea con le moderne soluzioni di innovazione tecnologica e di efficienza energetica;
h) promozione e incentivazione della produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili;
i) promozione e incentivazione dell’edificato in chiave di sicurezza sismica ed efficientamento energetico;
j) rafforzamento delle reti infrastrutturali del verde e degli spazi urbani aperti;
k) potenziamento della mobilità sostenibile;
l) riconoscimento del diritto all’abitazione e alla città, per una più adeguata coesione sociale;
m) incremento dell’offerta di edilizia residenziale pubblica e sociale;
n) promozione della partecipazione attiva dei cittadini e delle comunità locali al governo del territorio.

In adeguamento ai dettami di cui alle stesse finalità della Legge n. 16 del 2004, relativamente al potenziamento economico locale ed alla salvaguardia dell’identità culturale del territorio, al fine di rendere, il Piano Urbanistico Comunale, uno strumento pienamente condiviso e confacente alle esigenze territoriali.

Il piano a breve sarà pubblicato  nel bollettino ufficiale della regione Campania (BURC) ed è già  consultabile sul sito web del comune.  I cittadini avranno 60 giorni di tempo dalla pubblicazione per presentare eventuali osservazioni. Quanto prima sarà organizzato  anche un pubblico incontro per illustrare il lavoro fatto e  le linee guida che hanno ispirato le modifiche apportate.