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Domenica ti porterò sul lagoVedrai sarà più dolce dirsi ti amo…“.

Un brano senza tempo, impresso nei ricordi di tanti, che ieri sera ha fatto cantare l’intero Teatro Romano in occasione del concerto organizzato dal Sannio Music Fest.
Fabio Concato, autore elegante, ironico e sempre attento alle tematiche attuali, ha cantato ‘Domenica Bestiale’ in platea tra la gente, e durante il live ha ripercorso oltre quarant’anni di successi. 
Un repertorio ispirato alla quotidianità fatto di brani che raccontano ricordi, nostalgie, speranze, affetti. Le sue canzoni, così riconoscibili, sono entrate nella storia della musica italiana senza mostrare i segni del tempo. Da ‘Guido piano’ a ‘Non smetto di aspettarti’, passando per ‘Ti ricordo ancora’, ‘Sexy tango’ e ‘Rosalina‘. 

Accompagnato sul palco da Ornella D’Urbano (piano e tastiere), Stefano Casali (basso), Mirko Guerra (chitarre) e Gabriele Palazzi (batteria), che hanno dato prova della loro bravura e maestria nell’esecuzione impeccabile dei brani, il cantante si è esibito per due ore davanti al pubblico beneventano che ha risposto con partecipazione ed entusiasmo.
“È bellissimo essere qui – esordisce -. È come cantare nel salotto di casa propria. Conoscevo già questo Teatro magnifico, con una acustica incredibile. Mi raccomando, quando avete voglia di cantare fatelo, anche quelli meno intonati, casomai un pochino più piano” scherza. 

Prima di ogni canzone il cantautore milanese ha scherzato con il pubblico raccontando un po’ di sé e ironizzando su nuovi brani da far loro ascoltare in anteprima mentre ha intonato la famosissima ‘Fiore di Maggio‘.
Ed è proprio sui titoli dei brani che Concato si è soffermato, raccontando – senza prendersi troppo sul serio – le metamorfosi che spesso subiscono nella memoria dei fan, così da creare “il gabbiano di Maggio e Rosalinda”.

A rendere l’evento pressoché unico la notevole interazione con il pubblico e il garbo con cui il cantante, a più riprese, ha ringraziato i presenti: caratteristica difficile da rilevare oggi negli artisti della nuova generazione.

Più volte accompagnato da applausi e cori “intonati”, a suo dire, degli spettatori, Concato ha chiuso con un generoso bis creando una esperienza coinvolgente ed emozionante.