Personale della Polizia di Stato sabato 24 giugno, ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria tre soggetti, originari del napoletano, ritenuti responsabili di truffa aggravata consumata nella città di Potenza in danno di una signora ultra ottantacinquenne, nonché dei reati di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
La vicenda aveva inizio, allorquando sull’utenza 113 della Questura di Potenza, giungeva una chiamata di emergenza da parte di una signora in lacrime che, disperata, riferiva di essere rimasta vittima di un raggiro attuato in proprio danno da un giovane ragazzo sconosciuto, presentatosi come amico del nipote che riusciva, attraverso espedienti e raggiri, a farsi consegnare una cospicua somma di denaro contante e vari monili in oro.
Il pronto intervento dell’equipaggio dell’Ufficio UPG-SP della Questura, permetteva di acquisire utili informazioni necessarie all’avvio delle prime indagini, in particolare la targa ed il modello del veicolo utilizzato per commettere il reato.
Le ricerche dell’autovettura, ovvero un veicolo preso a noleggio, venivano subito estese ai vari Uffici territorialmente competenti, ma con esiti negativi. Per tale motivo le ricerche venivano estese anche alle confinanti arterie della provincia di Salerno.
Tale attività di monitoraggio consentiva, ai componenti di una pattuglia della Polizia Stradale di Sala Consilina in servizio di vigilanza stradale, di individuare il suddetto veicolo all’altezza dallo svincolo dell’A/2 Autostrada del Mediterraneo di Sicignano degli Alburni.
In un primo momento, il conducente, cercando di sottrarsi al controllo, si dava a precipitosa fuga, ma dopo alcuni chilometri di inseguimento, veniva raggiunto e fermato grazie all’abilità degli operanti, che con l’ausilio anche di un’altra unità della Sottosezione di Eboli, riuscivano a bloccarlo assicurando, nel contempo, la sicurezza degli altri utenti della strada.
A bordo del veicolo, venivano identificati tre soggetti N.L. classe 2003, E.M. classe 2001 e S.S. classe 1994, tutti gravati da precedenti, che venivano sottoposti a perquisizione personale. All’esito della stessa venivano rinvenuti un ingente quantitativo di denaro e svariati gioielli, esattamente coincidente con quelli sottratti alla vittima.
Le successive attività di indagine consentivano agli inquirenti di attribuire parte dei monili rinvenuti proprio alla persona offesa, mentre per la restante refurtiva, vista l’insufficienza di indicazioni sulla provenienza degli stessi, i soggetti venivano indagati per il reato di ricettazione.
A conclusione delle attività, viste le risultanze investigative acquisite, le tre persone venivano sottoposte a fermo di indiziato di delitto e condotte presso la Casa Circondariale di Potenza per essere poste a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro.
L’anziana signora appreso del recupero del maltolto ha espresso vivo apprezzamento per l’operato degli agenti in particolar modo per il ritrovamento della fede appartenuta al defunto marito.
In data 27 giugno u.s., il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Lagonegro convalidava i tre fermi disponendo gli arresti domiciliari nei confronti degli indagati.