“Io sono per fare a Napoli tutti i pronto soccorso che volete, basta però che ci siano le risorse e il personale disponibile. Ne possiamo fare anche dieci ma io non prendo in giro nessuno dicendolo”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca in occasione dell’inaugurazione dei lavori al Policlinico di Napoli del pronto soccorso ortopedico.
“Non prendiamo in giro i medici e i cittadini – ha aggiunto De Luca – quindi dovremo lavorare nei prossimi mesi per verificare se riusciamo ad avere il personale e le risorse necessarie. Ovviamente noi lavoreremo in questa direzione ma si apre un pronto soccorso quando c’è la garanzia di offrire ai cittadini un servizio vero, non per prendere in giro le persone o fare un po’ di propaganda”.
L’apertura del pronto soccorso ortopedico al Policlinico di Napoli “è un arricchimento alla rete del politrauma, un settore su cui mi ricordo che alcuni anni fa il commissario Morlacco aveva avuto l’intelligenza di chiudere anche il Cto, per cui anche chi aveva una piccola frattura si riversava al pronto soccorso del Cardarelli”.
“Adesso stiamo ragionando – ha detto – su una moltiplicazione dei servizi, qui oggi si apre la strada verso l’emergenza traumatologica che può essere comunque un miglioramento dei servizi al cittadino e poi andiamo avanti nella misura massima possibile rispetto al personale che abbiamo e alle risorse. Per anni c’è stato anche un problema posto prima di tutto dagli universitari che hanno avuto una resistenza a entrare nella rete dell’emergenza. L’ateneo ha sempre privilegiato l’aspetto didattico rispetto all’attività ordinaria. Ma era chiaro già da anni che bisogna dare una mano a tutto il sistema sanitario, non possiamo avere centinaia di posti letto della Federico II a Napoli non coperti dai medici, perché quei posti letto entrano nel conto nazionale che a Roma fanno sulla Campania. Oggi c’è una evoluzione, il direttore generale del Policlinico Giuseppe Longo diceva che tra le due università, insieme alla Vanvitelli, c’è volontà di lavorare nel pronto soccorso, quindi sappiamo che c’è spazio anche qui ora, ma sottolineo che o ci sono condizioni vere di medici e infermieri oppure aspetteremo ancora. Lo dico per essere chiaro, non sono per le prese in giro”.
In Campania per tenere aperti i pronto soccorso “servono misure di guerra, siamo di fronte al pericolo di interruzione dei servizi essenziali per i cittadini, siamo di fronte al pericolo di chiusura dei pronto soccorso”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca nell’inaugurazione dei lavori che apriranno al Policlinico di Napoli il pronto soccorso ortopedico, commentando l’attuale difficoltà dei punti in particolare all’Ospedale Cardarelli, il più importante pronto soccorso della Campania, che ha 18 medici per riempire tutti i turni.
“Oggi noi lo diciamo – ha aggiunto De Luca – ma a Roma fanno finta di on sentirlo. Faranno qualcosa quando chiuderemo i pronto soccorso. Sul personale non riusciamo a organizzare i turni del pronto soccorso con i medici disponibili, in alcuni ospedali abbiamo dovuto chiuderli e in più abbiamo anche personale dei pronto soccorso che viene aggredito”.
“I Governi Conte I e II e il Governo Draghi parlavano di portare la sanità in Italia a finanziamenti per il 7% del Pil. Era una balla, perché ancora oggi non siamo neanche al 6%”.
“La Gran Bretagna investe nella sanità – ha detto – l’8% del Pil, la Francia il 9,3%, la Germania il 9,8%. Se volessimo raggiungere il livello della Gran Bretagna servirebbero altri 20 miliardi stanziati in Italia sulla sanità. Senza queste risorse possiamo fare sonetti, endecasillabi, poesie, ma non possiamo fare sanità”.
De Luca ha sottolineato che in Campania “siamo ancora in basso nel riparto nazionale di 150 milioni l’anno, siamo la Regione che ha 40 euro pro capite in meno rispetto all’Emilia e al Veneto, 30 in meno rispetto alla Lombardia e abbiamo discusso tutte noi Regioni con il Ministro della salute nei giorni scorsi, parlando proprio di mancanza di finanziamenti e personale che accomuna tutte le Regioni”.