“Una sanità di prossimità che sia uguale per tutti. Nella discussione sulla ripartenza delle aree interne l’autonomia differenziata rappresenta quel ‘no’ pronunciato con forza che deve invece pretendere un nuovo modello organizzativo per assicurare ai cittadini il diritto alle cure senza lunghe attese e senza differenze tra Nord e Sud o ricchi e poveri”.
La battaglia Cisl Fp Campania è la battaglia di tutte le federazioni territoriali Cisl Fp. Ma nelle aree interne il focus è ancor più sentito. Di qui l’appello di Massimo Imparato segretario generale della Cisl Fp Irpinia Sannio alla massima partecipazione alla manifestazione in programma giovedì 29 giugno con inizio alle ore 9 presso l’hotel Ramada in via Ferraris a Napoli, lanciata dal leader regionale della Cisl Fp Lorenzo Medici.
La manifestazione, a cui prenderanno parte il numero uno nazionale della Federazione Maurizio Petriccioli, il presidente di Svimez Adriano Giannola, il direttore del distretto sanitario 4 dell’Asl di Avellino l’irpino Armando Pirone e il giornalista Marco Esposito, esperto sul progetto Calderoli – vuole essere la chiave di volta per intraprendere un confronto con i livelli istituzionali, a partire dalla Regione, per affrontare le tematiche legate all’autonomia e alla medicina territoriale.
“L’Irpinia Sannio è una realtà importantissima nel panorama della sanità Regionale – spiega
Imparato – le strutture mediche, come ospedali ed ambulatori devono rappresentare delle eccellenze con professionalità soprattutto del posto. La battaglia delle aree interne non si oppone solo alla migrazione che ha come scopo quello di curarsi altrove ma anche quella delle professionalità più giovani che devono avere, a casa loro, la stessa possibilità di lavorare ed essere assunti al Nord”.
“A questo si aggiunge la criticità della carenza di organico che troppo spesso rappresenta motivo di lunghe liste di attesa e adesso anche una contraddizione per la missione 6 del Pnrr che prevede in Irpinia la realizzazione di 4 Ospedali di Comunità (ODC), 10 Case della Comunità (CDC), 4 Centrali operative territoriali (COT), nel Sannio invece 11 case di comunità, 5 ospedali di comunità e 5 centri operativi territoriali – continua Imparato – Le aree interne hanno patito troppo a lungo situazioni inaccettabili, e questo ultimo paradosso, ci pone, ancora una volta, davanti al problema della precarietà, delle stabilizzazioni, delle assunzioni e dello scorrimento delle graduatorie. Ci chiediamo con quale personale porteremo avanti queste strutture visto che questo Pnrr prevede fondi per la realizzazione delle opere ma non per il personale. Se vogliamo, pertanto, che la realizzazione di queste strutture non siano una cattedrale vuota nel deserto bisogna mettere in piedi un grande piano straordinario di reclutamento del personale”