Tempo di lettura: 3 minuti

Questione Ente Parco regionale del fiume Sarno sulle problematiche inerenti alle pratiche edilizie ricadenti in aree vincolate.

Dopo la richiesta dell’opposizione di far approvare in consiglio comunale, un atto di indirizzo per cercare di risolvere le problematiche che attanagliano tutte le pratiche amministrative e l’utenza, e la bocciatura da parte della maggioranza, interviene il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Domenico Crescenzo.
Volendo superare quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale, con la proposta dell’opposizione bocciata dalla maggioranza, vorrei sottolineare a tutti che sul nostro territorio esiste un Ente Parco regionale che si sente in dovere di dare pareri e bloccare tutti i tipi di interventi, anche su quei semplici lavori come l’imbiancatura di pareti interne di un immobile che ricade nella sua area. Purtroppo a Sarno succede anche questo, ha spiegato. “Al netto che esiste un ventaglio normativo (come spiegato anche dagli avvocati Lentini e Fortunato) che chiarisce che l’esecuzione delle semplici opere di cui sopra benché ricadano nell’Ente Parco non sono assoggettate al parere vincolante di quest’ultimo. Pertanto, stridono le parole del presidente dell’Ente Parco, Antonio Crescenzo, che di recente, all’evento tenutosi a Sarno, ha continuato a raccontare i problemi difendendo in modo incondizionato l’operato dei dipendenti dell’Ente Parco, dimenticando che essendo presidente dal lontano 2017, ad oggi, è tenuto a dare le soluzioni, cosa che tutti si aspettavano da lui e che non ha mai fatto. Soluzioni che lui non ha mai trovato, visto che i problemi sono sempre gli stessi così come rammentato anche dall’ingegnere Francesco Santorelli del Comune di Sarno. L’Ente Parco si occupa di tutto tranne che risolvere i problemi inerenti il fiume Sarno, che nel frattempo continua ad avere il triste primato di essere il fiume più inquinato d’Europa e tra i peggiori del Mondo. La cosa strana che questo Ente non interviene su nulla, ma intanto continua a rallentare il lavoro degli altri. Fa strano sentire dire dallo stesso presidente che se “se le pratiche sono fatte bene il nulla osta viene rilasciato entro cinque giorni”. Quindi vorrei capire: quale pratica ha usufruito di tale celerità? Pertanto, il problema sono i tecnici che non sanno presentare le pratiche e non la gestione dell’Ente Parco? Ecco perché non credo a queste ennesime parole al vento. La verità è sotto gli occhi di tutti, basta guardare il fiume Sarno e rendersi conto del degrado in cui versa: una vera piaga per un territorio che stenta a decollare anche perché si porta dietro da anni un “cancro” che non si riesce ad eliminare e come se non bastasse, le bizzarre convinzioni dell’apparato amministrativo dell’Ente Parco ingessano tutte le pratiche dell’utenza determinando il blocco dell’economia locale e la compressione dei diritti degli stessi. Ancora il presidente dell’Ente Parco, rammentava che lo stesso convegno fu fatto nel febbraio del 2020, ebbene da allora cosa è cambiato? Forse solo che sono stati spesi soldi inutili? La verità è un’altra. Certe dinamiche hanno bloccato una città intera e l’intero territorio che ricade sul fiume Sarno ed è tempo di una vera svolta” è tempo che i tanti tecnici mortificati nel tempo dalle bizzarre interpretazioni dell’Ente Parco inizino ad avere soddisfazioni e riscontro, io diversamente dal presidente del Parco sono convinto che i tecnici sanno fare bene il loro lavoro.