Aurelio De Laurentiis ha scelto il Salone delle Feste della Reggia del Museo di Capodimonte per presentare Rudi Garcia. Una location da Re per l’allenatore che raccoglie l’eredità di Luciano Spalletti, di un Napoli Campione d’Italia. Sylvain Bellenger, direttore del Museo di Capodimonte, è francese proprio come Garcia. E’ lui a dare il benvenuto al presidente ed all’allenatore, prima ancora che ADL accolga il successore di Spalletti, salutando anche alcuni suoi invitati, come il Prefetto di Napoli Claudio Palomba, il direttore del centro Rai di Napoli Antonio Parlati ed il Rettore della Federico II Matteo Lorito: “Spero che il Napoli possa procedere anche negli anni a venire a vincere, fin dalla prossima stagione col nuovo allenatore Rudi Garcia”.
Con il francese ADL prova ad aprire un ciclo: “Lo Scudetto è stato un fatto iniziatico, che avevamo rincorso anche negli anni precedenti. Finalmente ce l’abbiamo fatta. Mi auguro che non sia un caso ma l’inizio di un lungo percorso di successi che la città merita. L’obiettivo è quello di cominciare a ripeterci. E poi Rudi Garcia è arrivato in semifinale di Champions, io ci metterei la firma per arrivare innanzitutto in finale, poi ce la giochiamo”.
Dopo un lungo casting, perché la scelta di Garcia? “Non ho dato vita ad un casting molto duro, quello lo ho lasciato intuire ai giornalisti. Dopo essermi dedicato per tre settimane alla festa per lo Scudetto e dopo un lungo e generoso dare alla città, sono passato alla scelta del nuovo allenatore. Dal 5 al 16 Giugno ci ho messo undici giorni per questa ricerca. Ho visto la mappa di quella che avevo dato in pasto ai giornalisti ed ho cominciato a selezionare chi giocava con successo col 4-3-3. Molti di quelli che vedevo giocavano col 4-2-3-1 o 4-4-2 o addirittura col 3-4-2-1. Io devo trovare un allenatore che col 4-3-3 ha fatto strike e avendo visto che Rudi alla Roma era arrivato per due volte secondo e che il primo anno aveva iniziato con dieci vittorie consecutive, ho detto che questo signore fa al caso nostro. Poi con il Lione aveva sfiorato qualcosa di importante in Champions e sapete quanto ci tenga, ma non perché creda in un torneo al quale sono contrario”.
Digressione di ADL sulle competizione europee: “E’ sbagliata l’attuale Champions, l’Europa, la Conference League sbagliatissima così come la SuperLega. Ma da solo non posso modificare quello che si è incrostato nel sistema e la Champions è un parterre che mi permette di diffondere la riconoscenza del brand Napoli nel mondo. Noi abbiamo sempre giocato il ruolo dell’innovazione, come con lo sponsor tecnico, su cui non ci ho pensato due secondi. Cerchiamo di cambiare questo calcio ma non è così facile perché bisognerebbe cambiare il cervello di troppe persone”.
Sulla permanenza di Osimhen: “L’ho detto da tempo che Osimhen deve rimanere, poi se arrivasse un’offerta irrinunciabile per la salute del Napoli che è cara a tutti quanti, vedremo e valuteremo”.
Da un “Napoli Osimheniano” ad un Napoli? “Con Osimhen non mi sono sbagliato. Con Rudi Garcia in undici giorni ci siamo visti, abbiamo scritto i contratti, glieli abbiamo fatti digerire ed ora siamo qui. Da parte mia c’è tutto lo slancio di un nuovo inizio. C’è tutta la consapevolezza di una fiducia immensa per un uomo che ha già dato. Dobbiamo stare un pò tutti calmini, lasciarlo lavorare senza mettergli nessuna ansia e nessuna fretta, senza mettergli dei limiti. E poi sarà quel che sarà”.
Cosa ha colpito di Garcia? “La sua spontaneità, la sua immediatezza. Sembrava che noi ci fossimo conosciuti da tempo, almeno dal mio punto di vista. E sembrava che ci fossimo già incontrati nel passato, idealmente parlando. Per questo mi sono ritrovato in un meccanismo oleato, in cui non c’è stata la minima difficoltà. Con lui c’è stata una cordialissima ed immediata intesa. Sentivo che era la scelta giusta. Non ho trovato delle diffidenze, né ho visto dei dubbi in lui il ché mi ha reso in questa immediatezza felice di questa scelta. Sembrava quasi che ci fossimo incontrati in maniera del tutto naturale”.
Con Osimhen si è parlato di rinnovo? “Con Osimhen abbiamo già parlato prima che organizzassi la festa del Napoli, mi sembrava la giusta priorità. E con lui siamo d’accordo con un prolungamento di ulteriori due anni di contratto. Poi per quanto riguarda gli altri calciatori è un qualcosa che dovremo vedere e studiare con Rudi. Sapete come la penso, dopo tanti anni sono convinto che la preparazione nei ritiri sia fondamentale e quindi noi abbiamo rifiutato di andare a fare il Trofeo Gamper, di andare a Manchester ed altre proposte per rimanere in preparazione tra il Trentino e l’Abruzzo. Stiamo interpellando noi un certo numero di squadre internazionali per portarle a Castel di Sangro”.
“Con Rudi stiamo già capendo su cosa lavorare sulla squadra, chi eventualmente parte e chi eventualmente prendere – commenta De Laurentiis – Ma sapete perché dopo la vittoria di uno Scudetto è stato un bene scegliere Rudi? E perché devo ringraziare Spalletti per aver chiesto un anno sabbatico? Perché dopo aver vinto un campionato dopo 33 anni di attesa la sazietà può giocarti un brutto scherzo. E così, prendendo un nuovo allenatore, che sa suonare le corde giuste del violino, tenendo alta la concentrazione e riportare i calciatori alla dura realtà del lavoro quotidiano, dell’impegno e del rispetto di una bandiera. Io ai miei calciatori dico sempre che da un lato siete dipendenti, degli impiegati, ma dall’altro lato siete aziende e non potete minimizzare il vostro valore. Se non si impegnano, il rating cala. Anche perché noi lavoriamo per i nostri tifosi, per la nostra città”.