“E’ arrivata la stagione per un impegno importante da parte del Governo centrale per poter investire sul diritto all’abitare. Credo sia arrivato il momento di una nuova stagione della politica della casa che significa un nuovo grande intervento di housing sociale, regole nazionali che aiutino i sindaci a limitare gli affitti turistici nelle città, una nuova residenzialità universitaria e nuove norme che consentano la manutenzione e la gestione del grande patrimonio di edilizia pubblica popolare che versa in condizioni drammatiche in tutta Italia”. Lo ha affermato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in occasione dell’evento sul diritto all’abitare in corso all’Albergo dei Poveri a Napoli e che vede la partecipazione di diversi sindaci di altre città italiane e del presidente Anci, Antonio Decaro.
Manfredi, nel sottolineare come il tema accomuni sindaci “di tutte le parti politiche che stanno portando avanti questa battaglia”, ha detto: “Adesso è arrivato il momento di fare cose concrete, altrimenti assisteremo allo spopolamento delle città, cosa che in altre grandi città europee è già successo in passato”.
Manfredi ha definito il diritto all’abitare come “una delle grandi sfide della contemporaneità” evidenziando che “la trasformazione delle città, soprattutto di quelle storiche e turistiche, il grande tema dell’inflazione, la mancanza di una politica della casa da decenni, ha creato questa grande difficoltà. Oggi – ha aggiunto – viviamo dei centri storici dove è molto difficile anche per il ceto medio trovare una casa con fitti accessibili o da acquistare e abbiamo anche il grande tema della residenzialità universitaria, il tema del sostegno al reddito di chi la casa non ce l’ha, della manutenzione dei grandi quartieri di edilizia economica e popolare che sono abbandonati da anni e creano situazioni di marginalità sociale e degrado che poi ricadono sulle comunità e il problema delle giovani coppie che non trovano una casa per poter formare una famiglia”.
“Stiamo favorendo in città investimenti sia di privati che pubblici, abbiamo messo a disposizione delle strutture all’Adisu per ristrutturare stabili abbandonati, al Policlinico, l’ex Casa Miranda, quello di Agraria, in parte proprietà del Comune e in parte della Città metropolitana. Poi stiamo discutendo anche su altri immobili anche garantendo una maggiore flessibilità sulla destinazione d’uso”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine dell’evento sul Diritto all’abitare, in merito al tema della mancanza di residenze universitarie in città. Secondo i dati forniti dal primo cittadino, questo “primo piano” su cui si sta lavorando può far ricavare in città tra i 500 e i 600 posti.
Posti che potrebbero essere pronti entro un paio di anni. “Sono sicuramente pochi – ha aggiunto Manfredi – ma ci vuole un percorso. A Napoli non si è fatto un posto letto negli ultimi 20 anni perché non servivano, nessuno li voleva, non erano concorrenziali rispetto al costo di una stanza in una casa e così gli studenti preferivano avere la borsa di studio e poi pagare la sistemazione in una casa privata”.
“Serve una norma che ci consenta di negare l’apertura di B&B e di contingentarne il numero in determinare aree territoriali. E’ necessario che arrivati a una certa soglia di B&B non se ne possano aprire più. Questo oggi non è possibile“. Per quanto riguarda invece il tema degli affitti brevi, Manfredi ha portato l’esempio della Francia dove – ha spiegato – “è stato limitato il numero di giorni nei quali una persona può affittare il proprio appartamento come affitto breve: 4 mesi, 120 giorni, periodo calcolato ritenendo che 120 giorni di affitto breve equivalgono a un affitto lungo e dunque ciò lo rende concorrenziale”.