Dopo aver presenziato all’intitolazione del centro sportivo di Bucciano a Sabatino Ruggiero, Oreste Vigorito questa mattina ha fatto tappa all’istituto superiore “Alberti” per di Benevento l’open day. La veste ufficiale era quella di presidente di Confindustria Benevento ma, davanti alla domanda di uno studente, Vigorito ha dovuto vestire i panni di numero uno del Benevento Calcio. Il ragazzo ha chiesto al presidente giallorosso se era “motivato o meno a continuare con il Benevento dopo il fallimento dell’ultima stagione“. Un quesito che non ha lasciato indifferente il patron della Strega.
“Tre giorni possono essere sufficienti per riprendersi da una delusione così profonda che fa ti fa stare male, non solo per te stesso? Pensate che la delusione sia meno profonda rispetto a quella che provate voi? La difficoltà, la delusione e l’amarezza devono servire solo per costruire un’altra vittoria“, sono state le parole di Vigorito, “tre giorni dopo ho preso il direttore tecnico e quattro giorni dopo ho preso l’allenatore per il prossimo anno, non era venuta la polizia a darmi l’ordine di farlo ma evidentemente avevo trovato dentro di me qualcosa per farlo. Ho trovato che siamo andati dove meritavamo di andare per quello che abbiamo fatto, ma dove non meritavano di andare tutti quelli che ci hanno accompagnato fino all’ultimo giorno, anche a Perugia. Erano in pochi o molti non è importante, speravano ancora che potessimo farcela ed è per loro che era importante ripartire. Quando c’è qualcuno che crede in te è importante farlo, non importa se erano pochi, perché se diventano molti si rischia di perdere la testa. Una sconfitta non è mai un fallimento, diventa un fallimento se non ti alzi più ma se ti alzi non sei mai fallito. Se rimani a terra hai fallito mentre noi ci siamo già rialzati“.