Prima sarebbe stata sequestrata in casa e poi fatta oggetto di una vera e propria violenza sessuale. E’ la storia denunciata da una ragazza di nazionalità tunisina, all’epoca dei fatti 25enne, la cui querela ha portato alle indagini che hanno mandato a processo un uomo di Benevento di 40 anni, nei cui confronti questa mattina in Tribunale a Benevento, dinanzi al collegio giudicante, si è svolto il processo che lo vede accusato di violenza sessuale.
I fatti risalgono ad agosto 2019. La donna arriva nel Sannio il 14 agosto dopo essere stata contattata dall’imputato in seguito ad un annuncio messo da lei stessa su internet per lavorare come badante a casa dello zio. L’inchiesta ha inizio dopo una comunicazione di un connazionale della vittima arrivata dal nord Italia ai Carabinieri del comando di Benevento, che segnalava la presenza della persona offesa in casa, trattenuta contro la propria volontà dall’imputato. Da questa vicenda parte la denuncia ai militari. La donna va due volte in caserma, il 16 agosto e poi il 19, ma dà due versioni differenti dei fatti e solo il 19 denuncia. Inoltre, la 25enne tunisina già fu escussa nella precedente udienza, nel corso del quale vennero fuori delle criticità. La ragazza, infatti, aveva sostenuto che tutte le violenze sessuali sarebbero state fatte in modo anale, ma dal referto medico venne fuori che l’ano risultava integro. Oggi, in aula, sono stati sentiti i due carabinieri che hanno svolto le indagini. I militari hanno risposto alle domande chiarendo la loro versione dei fatti e i punti chiave dell’inchiesta.
Prossima udienza fissata per il 12 dicembre per l’esame dell’imputato e per ascoltare i testi della difesa, di cui un consulente medico. Inoltre il collegio si dovrà esprimere sulla richiesta della difesa, avvocato Teresa Meccariello, di trascrivere le conversazioni tra la persona offesa e gli indagati.