Benevento – Celebrata in piazza IV Novembre, con la presidenza del Prefetto Carlo Torlontano, la Festa della Repubblica. Erano presenti autorità civili e militari, sindaci, associazioni combattentistiche, mondo del volontariato, numerosi cittadini e alcune classi scolastiche con i rispettivi insegnanti. Presente anche l’arcivescovo metropolita, mons. Felice Accrocca. La festa è stata vissuta come occasione per ricordare il grave momento che vive il nostro territorio sia dal punto di vista economico che lavorativo, nonché quale momento di partecipazione e solidarietà per i cittadini dell’Emilia Romagna, recentemente colpiti dall’alluvione.
La manifestazione è iniziata con l’ingresso del gonfalone del Comune e del labaro della Provincia di Benevento. L’entrata nella piazza del prefetto Torlontano, accompagnato dal comandante dei Carabinieri Enrico Calandro, ha segnato come da tradizione l’inizio ufficiale della cerimonia. Dopo gli onori militari resi da un picchetto dei Carabinieri di Benevento. C’è stato poi il momento solenne e suggestivo dell’alza bandiera con due Carabinieri ad issare il tricolore, mentre un gruppo di allievi del Conservatorio Musicale “Nicola Sala ha suonato l’Inno di Mameli.
Lo stesso Torlontano ha quindi deposto una corona d’alloro dinnanzi al Monumento ai Caduti mentre i musicisti del Conservatorio hanno eseguito la “Leggenda del Piave”, brano simbolo della vittoria nella Prima Guerra Mondiale, e quindi subito, il solo trombettista, il Silenzio fuori ordinanza. E’ arrivato ol momento dei saluti istituzionali.
Il prefetto ha ripercorso brevemente i nostri anni di vita repubblicana, ricordando quanto sia stata importante e decisiva la scelta del Referendum, cui furono, per la prima volta, chiamati tutti i cittadini di maggiore età , comprese le donne, per dare vita alla Repubblica: “E’ un’occasione per riflettere sul lavoro quotidiano che si fa in Provincia. Quest’anno abbiamo esaminato le problematiche sia nel capoluogo che in Provincia”
Il Prefetto ha voluto soffermarsi anche sul lavoro che si sta facendo con l’ausilio dei sindaci per quanto riguarda il Pnrr: “Creato e formato una serie di incontri per cercare di formare i Comuni e non disperdere e realizzare in maniera precisare non disperdere quei fondi”.
Il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha sottolineato: “E’ una festa un pò semi conosciuta. Occorre rinnovarla e bisogna sempre fare di più”. Il primo cittadino ha poi rivendicato come in questi anni si conviva ancora con il Covid e lo spettro della guerra in Ucraina che ancora non si conosce la parola fine ma Mastella ha sottolineato: “Bisogna recupere il senso di appartenenza e occorre recuperare questo spirito”. Infine ha rivendicato: “Siamo la prima città d’Italia su investimenti Pnrr. E’ un’occasione di riscatto”.
E’ intervenuto quindi il presidente della Provincia Nino Lombardi ha sottolineato: “La nostra bella e affascinante Carta Costituzionale ci ha donato, grazie ai nostri illuminati Padri Costituenti, quei diritti fondamentali negati nel periodo più bui della storia italiana recente. In particolare il diritto al lavoro, allo studio e alla salute”. Alla gioia della ricorrenza del 2 giugno si accompagna però, ha sottolineato Lombardi, “l’amarezza per la guerra alle porte di casa, in Europa, nell’amica Nazione ucraina, che mette in discussione il valore supremo della pace da noi dato per scontato”.
Lombardi ha ricordato quindi che l’Europa è per noi un sistema di valori etici, sociali e civili sovranazionali e che in questi tempi, l’Europa ha varato il “Piano di resilienza”, per rialzare in particolare per i territori marginali ed in difficoltà. Si tratta di una opportunità da “cogliere con intelligenza ed onestà”.
Quindi il Presidente ha aggiunto: “Il Sannio negli anni della Repubblica ha conquistato importanti traguardi, con il valore aggiunto dell’Istruzione, del Conservatorio Musicale, delle due Università, che rafforzano le competenze delle nostre belle intelligenze. Esaltando e valorizzando le nostre potenzialità, tutte le Istituzioni con voce corale e con unità di intenti con quel senso di unità, un bene che fatto vincere tutte le sfide, devono lavorare per costruire un percorso di crescita per le nostre aree interne ed il nostro Sannio”.
Le sfide che sono in campo di questi tempi sono gravi: “La perdita degli abitanti è causa e frutto dell’insufficiente grado di apprezzamento delle nostre enormi potenzialità e delle straordinarie ricchezze del paesaggio, dell’archeologia, dell’arte, della cultura; ed ancora della capacità della classe imprenditoriale del mondo agricolo, artigianale ed industriale, della creatività ed intelligenza della gente sannita. Questa sottovalutazione – ha aggiunto Lombardi – va combattuta. Con il Consiglio Provinciale, vorrei qui ribadire che se non cresce il Mezzogiorno non cresce l’Italia e si infrange la stessa Unità del Paese. Ci preoccupa il progetto legislativo dell’Autonomia delle Regioni ed il dimensionamento delle Istituzioni scolastiche: le aree interne meridionali, private delle risorse finanziarie destinate ai presidi scolastici, ai presidi sanitari e alla stessa mobilità, che sono la nostra linfa vitale, cancellano l’identità, la vocazione e la crescita del Mezzogiorno”.
Al termine dei discorsi protocollari, sono state consegnate, come da programma, le Medaglie d’onore ai cittadini sanniti deportati nel periodo di guerra. Questi i nomi: Luigi Bonagura, Giuseppe Terrone, Marzio Renzi, Maria Concetta Civitillo, Annalisa Marino, Angelo Fallarino, Carlo Iannuzzo, Massimiliano Mignone, Mariarosaria Focaccio, Stefano Matarazzo, Rosario Meoli.