“La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e la pulizia della città sono tra i temi più importanti e sentiti dai cittadini che impattano sull’immagine della città, sulla qualità della vita e sulle casse comunali. Non ho mai nascosto la verità perché quando si governa bisogna partire dalla verità e se si fosse agito così non avremmo trovato 5 miliardi di debito ma l’equilibrio finanziario”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto in aula nel dibattito sull’aumento della tariffa Tari.
Il sindaco, nel ricordare che la tariffa viene stabilita da un’agenzia nazionale in relazione a quanto costa il servizio e alla base imponibile, cioè quante persone devono pagare, ha ricordato che “nel 2020 il costo del servizio era di 241 milioni, la base imponibile comunicata era costituita da una percentuale molto alta di deceduti, da un’ampia base di aziende che avevano chiuso o erano fallite e questo ha creato un enorme contenzioso con molti enti pubblici per le morosità, tutte cause che il Comune ha perso per errori nelle notifiche”.
Una situazione che – ha proseguito Manfredi – “nel 2022 vede il costo del servizio aumentato di circa 8 milioni e una base imponibile molto ridotta. L’aumento della tariffa si sarebbe dovuta fare nel 2020, provvedimento non eseguito in virtù di una deroga Covid, e dunque oggi l’aumento è un atto dovuto e obbligatorio per evitare altro debito. Il nostro modo di governare deve partire da un racconto amministrativo delle cose concrete, se raccontiamo favole accumuliamo altri problemi”.
“Abbiamo il costo dello smaltimento del secco indifferenziato più alto d’Italia: 60 milioni di euro l’anno perché in parte è trattato negli Stir per poi andare nel termovalorizzatore di Acerra ma in parte ancora oggi è portato fuori. E la frazione umida costa tra i 150 e i 170 euro a tonnellata perché non abbiamo impianti”. E’ la fotografia riferita dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nel corso del suo intervento in aula sull’aumento della tariffa Tari.
Affrontando il tema della raccolta differenziata, il sindaco ha ricordato che negli ultimi dieci anni il valore medio è stato del 35 per cento “il più basso della Campania dove la media è del 60 per cento”. Obiettivo dell’amministrazione è arrivare al 50 per cento che significherebbe “aumentare la percentuale di popolazione coinvolta e la qualità della differenziata”. “Avendo impianti nostri e anche impianti di trattamento della materia seconda, che oggi diamo all’esterno – ha proseguito Manfredi – potremmo aumentare in modo significativo l’equilibrio finanziario dell’azienda Asia e della città”.
Il sindaco ha rivendicato con forza il lavoro svolto nel corso del primo anno e mezzo di consiliatura: con il bando e lo svolgimento “del primo concorso pubblico in Asia“, la ripresa dello spazzamento, le operazioni di lavaggio dei cassonetti e il miglioramento “malgrado l’incremento turistico” della raccolta e dello spazzamento nel Centro storico dove in virtù della forte presenza di turisti la popolazione ‘reale’ registra un incremento del 30 per cento. Sul fronte dei mezzi in dotazione ad Asia, Manfredi ha riferito che entro il 2025 avrà una dotazione di 153 mezzi, tra cui 20 spazzatrici che “arriveranno subito”, e in tre anni saranno assunte oltre 500 persone con la riduzione del lavoro interinale e delle esternalizzazioni. Il sindaco, nel sottolineare che “ci sono ancora periferie che soffrono“, ha richiamato tutti “alla collaborazione perché, accanto a tanti cittadini che rispettano le regole, ce ne sono altri che non fanno la differenziata e non conferiscono negli orari giusti così come anche accade con gli esercizi commerciali e dunque sono necessarie collaborazione e un controllo rigoroso rispetto al conferimento”.