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Tra Roma e Salernitana non si va oltre il pari con i giallorossi costretti a inseguire per tutta la partita i campani, che nella Capitale sono arrivati già matematicamente salvi. All’Olimpico dunque finisce 2-2 e come a Bologna il turn over di Mourinho è massiccio: all’inizio riposano Mancini, Matic, Cristante, Pellegrini e Abraham. Va in tribuna Dybala, perché “a Bergamo ha preso una botta incredibile e abbiamo deciso di non farlo giocare per farlo arrivare al top della fine della stagione”, ha spiegato il gm Pinto. Per questo sulla trequarti con Solbakken va Wijnaldum, mentre c’è Belotti in attacco e la coppia di esterni è composta da Zalewski ed El Shaarawy. Gli esperimenti, però, non finiscono qui perché Bove viene schierato centrale, risultando tra i migliori di un primo tempo di una Roma che ha la testa all’Europa League. La Salernitana, nonostante sia già salva, fa la sua partita aprendo la gara con un gol di esterno di Candreva su lancio di Coulibaly che ricorda quello di Del Piero contro la Fiorentina nel ’94. Con il passare dei minuti la manovra giallorossa resta confusionaria e solo con una palla ferma arriva il pari di Ibanez allo scadere del primo tempo, poi annullato con la Var per un precedente tocco il braccio di Belotti. Mourinho a fare figuracce non ci sta, per questo nella ripresa inserisce subiro Llorente, Matic e Pellegrini per Ibanez, Tahirovic e Solbakken. Il risultato: un gol di El Shaarawy dopo neanche due minuti su una punizione battuta e conquistata da Pellegrini. Una gioia che dura poco, come l’1-1, perché neanche dieci minuti arriva il raddoppio di Dia con il tacco sull’ottimo lavoro di Piatek. Lo Special One risponde con le due punte nel finale, ma il gol del pari lo sigla Matic, bravo a sfruttare una carambola da calcio d’angolo. Al triplice fischio è 2-2 con qualche tensione per un capanello tra le due panchine nato da un fallo di Dia su Zalewski, conclusosi con l’ammonizione per entrambi e l’espulsione del vice di Sousa. Prima di lasciare il campo la Salernitana va a ringraziare i suoi tifosi dopo la salvezza acquisita e i giallorossi a salutare il proprio pubblico. Ma per la Roma lo spettacolo di oggi è quello visto da Trigoria all’Olimpico, con oltre trecento tifosi che hanno accompagno la squadra dal centro sportivo allo stadio tra cori, fumogeni e striscioni. “Avanti guerrieri, oggi un’altra vittoria” quello fuori il Fulvio Bernardini, “Grinta, cuore e sudore sulla maglia, adesso uniti per l’ultima battaglia” quello allo stadio che però nei 90 minuti non canta e vede svuotarsi la Curva Sud come forma di solidarietà con il gruppo Fedayn, al quale la Polizia non ha fatto entrare uno striscione per Roberto Rulli, mettendo in ombra anche la festa Scudetto della Roma femminile all’intervallo della partita.