Benevento – Nulla di fatto per la Tari del comune di Benevento. Il Consiglio Comunale ha rinviato la spinosa questione relativa alla definizione delle aliquote sulle tariffe da consegnare a tutti capofamiglia della città ad altra seduta. La delibera, però, dovrà necessariamente essere approvata entro il 31 maggio prossimo. Ufficialmente si sarebbe trattato di un errore di impostazione nel documento presentato questa mattina. Il Consiglio era stato convocato per discutere, oltre delle aliquote, anche della modifica del regolamento della stessa Tari e una variazione di bilancio. Mentre sugli altri due punti c’è stato il via libera, sulle aliquote bisognerà ancora attendere.
Secondo l’opposizione consiliare, però, non si tratterebbe solo di un errore macroscopico. In ogni caso la difesa di ufficio sul contenuto della delibera illustrato in aula dall’assessore comunale al Bilancio, Maria Carmela Serluca e dal dirigente Raffele D’Ambrosio, non ha convinto nemmeno la maggioranza, tanto è vero che al termine della seduta è stato Scarinzi a proporre il rinvio. Sembrerebbe che ci sia un errore tra il lordo e il netto per la quantificazione degli importi della tariffa. Si è quindi discusso della modifica e dell’integrazione del regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti.
L’assessore Serluca ha sottolineato: “L’obiettivo è quello di assicurare a tutti gli utenti un livello qualitativo minimo e omogeneo di gestione delle tariffe e della gestione dei rifiuti. Dopo vari confronti abbiamo convenuto come la riscossione vada fatta in almeno due rate a scadenza semestrale e di un’ulteriore rateizzazione per alcune tipologie di beneficiari. L’importo sulla singola rata non sarà inferiore a 100 euro.”
A intervenire è stato quindi il consigliere comunale di Città Aperta, Angelo Miceli: “Ci asteniamo per sottolineare come sia valido il metodo. Speriamo che proseguite su questa metodologia“.
Si è quindi passati alla votazione passata con 21 voti favorevoli, 2 contrari (quelli di Rosetta De Stasio e di Maria Luigia Piccaluga) e 8 astenuti.
Approvato il primo punto si è quindi discusso dell’approvazione delle tariffe Tari anno 2023. A relazionare ancora l’assessore Serluca sull’argomento: “Parliamo di 16.050.047,24 euro, uguale come lo scorso anno tra tutte le utenze, assicurando la copertura di tutti i costi. La riduzione delle tariffe è stata possibile grazie anche alla lotta all’evasione che ha fatto incassare circa 1milione. Parliamo di una riduzione dello 0,79% anche per le utenze non domestiche”.
Critico il consigliere Miceli di Città Aperta: “Benevento continua ad avere una maglia nera, presente nelle top ten dei capoluoghi dove si paga di più. Parliamo in media di 480 euro. L’importo è lo stesso dello scorso anno, ma nel suo ambito la tabella riepilogativa dei costi è sbagliata. Chiediamo ai beneventani 17.930.947,24 euro, con circa 1.880mila euro in più“.
L’assessore Serluca non si è detta d’accordo e ha ricordato: “Ai costi del comune va aggiunta la tassa provinciale. Il Comune chiede ai cittadini la tariffa al di sotto ed è stata approvata dall’Ato rifiuti“.
La consigliera di Civico 22 Giovanna Megna ha attaccato: “C’è un errore di calcolo anche se la formula è identica e il totale non è quello da voi indicato. La tabella è sbagliata così come le percentuali“. Le sollecitazioni da parte dell’opposizione hanno dovuto far sospendere la seduta. Alla ripresa si è quindi optato di discutere dapprima della variazione in via d’urgenza al Bilancio di Previsione 2022-2024 – esercizio provvisorio 2023.
Serluca ha quindi ripreso la parola e relazionato sul punto per l’ingresso di nuovi fondi da beneficiari dei finanziamenti del Pnrr. La delibera è passata con 20 voti favorevoli e 10 astenuti.
Successivamente si è discusso nuovamente sulle aliquote tari e la Serluca ha ammesso: “Abbiamo effettuato delle verifiche e in realtà la differenza riguarda le riduzioni e le esenzioni. L’importo del ruolo è sempre di 16 milioni circa. Lo stesso dirigente D’Ambrosio ha attestato che queste riduzioni sono pari ad 1.880.00“. Le argomentazioni della Serluca non hanno però convinto al Megna: “Le tabelle 2022 e 2023 vanno rifatte esprimendo le riduzioni. Così come è stata formulata, è sbagliata“. Immediata la replica dell’assessore: “Le tariffe sono al lordo e non al netto“. E’ intervenuta quindi la consigliera d’opposizione Rosetta De Stasio che ha tuonato: “Manca anche il parere dei revisori”.
Il dirigente D’Ambrosio, dopo aver rimarcato che nel 2022 i costi erano stati espressi al netto mentre quest’anno sono al lordo, ha precisato: “Non cambia nulla, i costi sono quelli“. E’ stato quindi Luigi Scarinzi della maggioranza a chiedere il rinvio del punto ad una prossima seduta.