Gestione dello stadio Collana, torna tutto in alto mare. Come nel gioco dell’oca: niente sgombero della concessionaria Giano, fissato al 2 maggio scorso, dopo la vittoria della Regione al Consiglio di Stato. Un ricorso per revocazione della società ha stoppato la riconsegna dell’impianto napoletano del Vomero. Un colpo di scena, quando sembrava chiusa la lunga storia. Un decreto della quinta sezione del Consiglio di Stato, lo scorso 27 aprile, ha sospeso l’esecuzione della sentenza n. 3653/2023.
La pronuncia, pubblicata il 7 aprile, respingeva il ricorso di Giano. E di fatto, restituiva lo stadio alla proprietaria Regione. L’8 aprile una nota di Palazzo Santa Lucia annunciava di aver “intimato alla Giano SSD a r.l. il rilascio della struttura sportiva A. Collana e la contestuale consegna all’Agenzia Regionale Universiadi per lo Sport (ARUS) per la successiva gestione. La data fissata per il rilascio è quella del 2 maggio 2023”. Invece, ad oggi, Giano occupa regolarmente la struttura. Il suo ricorso d’urgenza è stato accolto dai giudici di Palazzo Spada. La discussione di merito è fissata al 18 luglio. Cosa accadrà dopo è difficile dirsi.
Il ricorso per revocazione è eventualità rara. Il presupposto è un errore di fatto nella pronuncia definitiva, emessa dal Consiglio di Stato. Nel caso di specie, consisterebbe in un’errata interpretazione di un passaggio societario. Ossia, la cessione di quote di Giano. Ad esso si è appellata la Regione, in sede di revoca della concessione, affermando la cessazione di un requisito decisivo, nell’assegnazione del bando per la gestione: il carattere sportivo della concessionaria del Collana.
“Va riservato alla sede collegiale l’approfondimento della rilevanza eziologica del lamentato errore di fatto (…) – spiega la quinta sezione – ossia l’avere la sentenza ritenuto che la cessione di quote societarie sia avvenuto in favore della società Pagliara Costruzioni Generali s.r.l., mentre invece è avvenuta in favore della persona fisica Pagliara Paolo-, per la determinazione di un diverso esito del giudizio in fase rescissoria, in considerazione della circostanza della identità sostanziale tra la persona fisica Pagliara Paolo e la società Pagliara Costruzioni Generali s.r.l. di cui il primo – stando a quanto si evince dalle risultanze processuali – è socio unico”. Nel giudizio di merito, verrà verificata pure l’esistenza di un presunto contrasto di giudicati – altra ipotesi di revocazione della sentenza – tra due pronunce del 2017, relative alla procedura di affidamento, e quella pubblicata il 7 aprile.
Ma nel sospendere l’esecuzione della sentenza, vale anche un’altra considerazione: la tutela degli utenti sportivi, che attualmente versano a Giano le quote per utilizzare l’impianto. “Nel bilanciamento dei contrapposti interessi – argomenta la quinta sezione – va ritenuto prevalente l’interesse generale degli incolpevoli fruitori dell’impianto sportivo alla continuità della gestione del medesimo nelle more della decisione cautelare collegiale”. Per la consigliera regionale Maria Muscarà (gruppo misto) “non è bastato tutto quello che è stato fatto negli ultimi due anni, la sentenza di merito per lo ‘sfratto degli abusivi del Collana’ è stata rinviata al 18 luglio, una brutta sensazione ed una ‘Festa della Liberazione’ per chi vive quello stadio, continuamente rimandata. Da tempo chiedo alla Regione di prendersi le proprie responsabilità, considerando che la colpa sia solo sua”.