“In tempi difficili, a causa della congiuntura economica prodotta dalla guerra in Ucraina, non è scontato che il governo, dopo appena tre mesi dall’approvazione di una legge di bilancio imponente, riesca a stanziare altri 5 miliardi che non sono a debito ma coperti con risorse già in bilancio. Questo è il decreto bollette. E’ la risposta a chi sperava che non ci fossero risorse per aiutare le famiglie italiane solo per poter speculare politicamente, e su cui il gruppo di Forza Italia voterà a favore della fiducia posta dal governo”. E’ quanto dichiara il deputato e capogruppo di Forza Italia in commissione finanze, Francesco Maria Rubano, intervenendo in aula sulle dichiarazioni per il voto di fiducia al decreto bollette.
“In questi giorni si sta correndo il Giro d’Italia, l’azione del governo è come il ciclismo, sport di fatica, tenacia e coraggio. Senza avere paura del momento attuale, stiamo dando il massimo con misure positive. Sui costi dell’energia sosterremo la capacità produttiva delle imprese e le famiglie che faticano a pagare le bollette a causa degli aumenti. Forza Italia ha fortemente voluto un emendamento per un contributo di 10 milioni di euro agli impianti sportivi contro il rincaro dei costi dell’energia. Altra misura di rilievo, appoggiata da tutti, è il sostegno a favore dei piccoli comuni italiani a rischio di spopolamento con un contributo di 9 milioni. Abbiamo affrontato anche due questioni che riguardano il nostro Servizio sanitario nazionale. Il problema dei gettonisti, ossia i servizi e le funzioni affidate a soggetti esterni dentro le strutture sanitarie pubbliche che produce solo costi per Stato e regioni. Noi limitiamo i casi specifici nei quali si può ricorrere a soggetti esterni, incentivando il personale del Servizio sanitario nazionale e facilitando utilizzo e assunzione dei medici specializzandi. Sul problema della sicurezza del personale medico introduciamo lo specifico reato per le aggressioni durante l’esercizio delle funzioni e istituiamo i presidi delle forze dell’ordine all’interno dei reparti di pronto soccorso. Infine abbiamo fronteggiato il tema del Payback, misura che doveva servire a limitare la spesa sanitaria delle regioni e mai attuata. Per evitare il caos che sta producendo, il governo ha stanziato un miliardo di euro che sconta il 52% della quota complessiva che è stata chiesta alle imprese di rifondere al servizio sanitario nazionale. Il sistema del payback così come è – conclude Rubano – andrà cambiato, perché rischia di far saltare un gran numero di piccole e medie imprese italiane che producono presidi sanitari, e al tempo stesso, di lasciare parte del Servizio sanitario nazionale sguarnito di determinati dispositivi”.