Paolo Ricotti, Presidente nazionale del Patronato ACLI, e Michele Mariotto, Vice Presidente nazionale, saranno ad Avellino domani 18 maggio per sottoscrivere un importante protocollo di intesa con la sede provinciale e consegnare un riconoscimento per l’importante lavoro compiuto soprattutto nei mesi della pandemia.
Il Patronato è un Ente di Diritto privato che svolge un servizio di pubblica utilità, senza scopo di lucro, con prestazioni offerte a titolo gratuito o con un modico contributo per le spese. Nato per volere delle ACLI fin dal 1945, l’ente ha lo scopo di fornire informazioni, assistenza e tutela alle lavoratrici e ai lavoratori, in Italia e all’estero, per il conseguimento di ogni prestazione previdenziale, assistenziale e socio-sanitaria.
L’Ente è organizzato in 20 sedi regionali, 103 provinciali. 379 sedi zonali e oltre 2000 recapiti, e conta finanche 84 uffici in 20 Stati esteri, in particolare quelli dove è consistente l’emigrazione italiana, ma anche a Leopoli ed in Ucraina, dove fa da collettore per gli aiuti umanitari che dall’Italia arrivano nel Paese invaso. Sono oltre 5.000 gli operatori specializzati tra addetti agli sportelli, consulenti medici, fiscali e legali e promotori sociali volontari.
In Provincia di Avellino, il Patronato è il Servizio con il quale le ACLI hanno avviato la loro lunga storia al servizio delle comunità, potendo sempre contare su operatori altamente specializzati e professionali, magistralmente guidati e coordinati da Direttori che sono sempre stati dei veri e propri punti di riferimento, a partire dal compianto Franco Iannaccone fino all’attuale Armando Leo.
“Siamo particolarmente lieti della visita dei dirigenti nazionali –afferma il Presidente provinciale delle ACLI, Alfredo Cucciniello – e coglieremo l’occasione per una serena valutazione di quanto riusciamo a produrre nelle nostre sedi di Avellino ed Ariano Irpino, ed un momento di approfondimento sui problemi e le prospettive di un Servizio che rimane essenziale e che probabilmente è destinato ad assumere un ruolo sempre più centrale, a fronte dell’andamento demografico nel nostro Paese e delle nuove esigenze determinate dalle migrazioni e dalle nuove professioni”.