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Venerdì 19 maggio alle ore 17 presso la Sala Antico Teatro di Palazzo Paolo V, verrà presentato “Ti amo da Vivere” della scrittrice beneventana Lucia Caruso. Nell’arco di pochi anni la professoressa Caruso ha pubblicato ben quattro libri. L’esordio con il giallo “Quello che non ti ho potuto dire“ risale al 2021 e poi non si è più fermata, fino ad arrivare al Salone Internazionale del libro di Torino, un anno fa.

Ancora non ho ben realizzato come ci sia riuscita. E nell’arco di pochi anni. – ha dichiarato -. Come è successo e succede a tanti, la scrittura è una passione che mi accompagna da tutta la vita. Diciamo che l’ho dominata per assecondare interessi più impellenti, come l’insegnamento.

La professoressa Caruso, infatti,  dopo aver frequentato il liceo Giannone, si è laureata in Lettere Classiche a Pisa e poi si è trasferita in Lombardia. “Volevo insegnare a tutti i costi e nel beneventano la situazione era satura. Al nord cercavano insegnanti e, ob torto collo, sono partita. Con il sostegno della mia famiglia e soprattutto di mia madre che, pur essendo rimasta vedova in giovane età, ha fatto mille sacrifici perché le sue figlie realizzassero i loro sogni. Il mio era quello di insegnare e l’ho fatto”.

“Il bisogno della scrittura – ha continuato –  nasce soprattutto dalla passione incontrollabile, è proprio il caso di dirlo, per la lettura. Fin da bambina leggevo di tutto e il mio primo ricordo d’infanzia è legato a un libro che poi ho riletto innumerevoli altre volte, cogliendo in esso sempre nuovi significati. “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupèry. Un’autentica miniera. Nei miei libri spazio in vari generi: probabilmente un inconscio tentativo di mettermi alla prova in diversi ambiti. Tuttavia alcuni fedeli lettori mi hanno fatto notare che c’è un fil rouge che li lega tutti o meglio tematiche che tornano ma sviluppate da diverse angolazioni”.

Spiega: “Consideriamo innanzitutto il tema della incomunicabilità. A partire dal primo libro per finire all’ultimo, nonostante i personaggi siano calati nel nostro tempo, un tempo in cui le parole si sprecano e inutilmente si invoca il silenzio, esprimono laloro personale difficoltà a farsi comprendere. Il titolo più emblematico in questo senso è “Quello che non ti ho potuto dire”. Idem per il tema dell’amore declinato, nei libri che ho scritto, in molte delle sue varianti, a cominciare da quello per la natura”.

Nel volume  “Ti amo da vivere”, il mio libro più recente,  il tema dell’amore si manifesta in varie modalità,e soprattutto quello che nasce, e in modo indissolubile, tra Lilli, abbandonata sotto un cespuglio di lillà, e la madre adottiva. Un tema di grande attualità, come altri, che quasi ogni giorno troviamo nelle cronache dei quotidiani e che non anticipo per rispetto di chi non lo ha ancora letto. Per l’evento di venerdi 19 mi preme ringraziare la Biblioteca Comunale di Benevento che mi ospita nell’ambito della manifestazione “Letture a Palazzo Paolo V edizione – Maggio dei Libri 2023”.  È altrettanto sentito il mio ringraziamento alla professoressa Adriana Pedicini e all’associazione che presiede, Auser- Uselte di Benevento”, ha concluso Caruso.