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Solo il 6,2% delle imprese italiane utilizza sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’Unione europea Ue dell’8%. Il Mezzogiorno fa meglio del resto del Paese e si allinea ai valori europei arrivando al 7,6%. La percentuale di piccole aziende si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. Nel 2021 il mercato digitale in Campania ha superato i 4,6 miliardi di euro con una crescita del 4,6% rispetto al 2020. La percentuale di imprese regionali con almeno un livello base di digitalizzazione è ancora inferiore alla media nazionale, ma è cresciuta del +13,3% nel 2022, con un incremento molto superiore a quello italiano (9,6%).
 
Nel rapporto Anitec – Assinform “Il Digitale in Italia 2022”, si evidenzia come nel 2021 il mercato digitale in Campania abbia superato i 4,6 miliardi di euro con una crescita del 4,6% rispetto al 2020. La percentuale di imprese campane con almeno un livello base di digitalizzazione è, secondo l’Istat, ancora inferiore alla media nazionale, ma le aziende della regione stanno rapidamente recuperando terreno. Solo dal 2021 al 2022 la percentuale in Campania è aumentata del 13,3%, con un incremento molto superiore a quello italiano (9,6%).
 
Questi i dati emersi durante l’incontro “Intelligenza artificiale e PMI. Esperienze da un futuro presente”, il roadshow sull’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, che si è tenuto ieri al Tarì di Marcianise (Caserta).
 

In prima linea nel corso dell’iniziativa – dedicata all’intelligenza artificiale nelle pmi e organizzato dalla Piccola industria di Confindustria e Anitec – Assinform, in collaborazione i Digital Innovation Hub – Domenico De Rosa, CEO del Gruppo SMET, azienda salernitana leader nel settore trasporti e logistica.

È stato uno straordinario momento di alto confronto tra imprenditori e abbiamo avuto l’occasione di condividere esperienze, aspettative e dubbi sul più grande potenziale tecnologico attualmente in fase di emersione: l’Intelligenza Artificiale – ha sottolineato De Rosa – L’Ai è un’importante opportunità di sviluppo, ma come tutti gli strumenti deve essere sottoposta a regole che ne disciplinino il funzionamento; diversamente i risvolti potrebbero essere anche poco piacevoli”. Per il CEO di SMET, dunque, “deve essere pur sempre l’intelligenza umana a saper utilizzare correttamente e orientare la tecnologica” per uno sviluppo armonici che porti la tecnologia ad apportare solo benefici alla collettività.