Chiusura anticipata del servizio per la Linea 1 della metropolitana di Napoli, causa prove tecniche del terzo nuovo treno: scatta la protesta di Assoutenti. “Vorrei che l’Anm spiegasse – chiede Antonio Di Gennaro, delegato provinciale per la mobilità di Assoutenti Campania – per quale motivo i test non possono farsi di notte”.
Dunque, la partecipata comunale dei trasporti ha comunicato, per martedì 16 maggio, che l’ultima corsa da Piscinola avverrà alle 21:04, mentre da piazza Garibaldi alle 21.34. I disagi per le prove tecniche sono storia vecchia. Se ne è avuto un saggio nel recente passato, testando i primi due nuovi treni da immettere in servizio. Il problema, all’epoca, ruotava intorno a un’agitazione dei dipendenti dell’Ansfisa, l’agenzia nazionale per la sicurezza di ferrovie e autostrade, cui spettano i collaudi.
“Non so perché anche stavolta ci sia la chiusura anticipata – dice Di Gennaro -, se è perché i collaudatori dell’Ansfisa si rifiutano o perché non si vogliono pagare straordinari. Fatto sta che si verifica un accorciamento dell’orario del servizio”. Assoutenti sottolinea che “questo nuovo treno, come ogni convoglio da mettere in circolazione, deve camminare per 5.000 chilometri, e quindi non sarà una cosa breve”. Ma c’è anche altro, a preoccupare l’associazione di tutela dei consumatori. “Nel frattempo – afferma Di Gennaro – i nuovi convogli entrati in servizio sulla linea 1 sono due, ma le attese continuano ad essere abbastanza lunghe. Si continua ad aspettare anche 15 minuti”.
All’Anm si domanda perciò di “spiegare quanti sono in tutto i vecchi convogli, e quante unità operative hanno”. Perché “se ogni volta dobbiamo sacrificare orari, dovrebbero eventualmente rinforzare il servizio di superficie”. Inoltre, Assoutenti invoca notizie sui previsti “interventi su ascensori e scale mobili della metropolitana”. Senza contare, allargando il raggio, uno dei capitoli più dolorosi nel trasporto pubblico a Napoli: “La gara per la manutenzione ventennale della Funicolare di Chiaia, dopo le prime tre andate deserte, a che punto è?”. L’interrogativo resta sospeso.