Riceviamo e pubblichiamo la nota di Gabriele Corona, esponente del movimento “Altra Benevento è possibile”:
L’assessore Francesco De Pierro e il consigliere comunale Antonio Picariello rispondono piccati ad Altra Benevento, senza citarci, ovviamente, perché abbiamo ricordato che in piazza Cardinale Pacca (Santa Maria) oltre la chiesa di San Pietro con il convento medioevale, c’erano edifici e terme romane, una parte del Foro, la chiesa di Santo Stefano costruita, probabilmente, sui resti del tempio di Iside Pelagia, com’è accaduto in altre città.
De Pierro e Picariello ci definiscono “emeriti docenti di archeologia e storia antica che mimetizzano la polemica politica in trattati pseudo-scientifici” ma il realtà, noi che per molti anni ci siamo occupati professionalmente di turismo e cultura e conosciamo un po’ di storia di questa città, in questo caso ci siamo limitati a citare gli studi di Muller e di Rotili.
I due amministratori comunali invece che polemizzare, dovrebbero spiegare perché gli scavi nella piazza che la Soprintendenza aveva chiesto di effettuale già nel 2021 sono cominciati il mese scorso, dopo l’affidamento dei lavori alla ditta che dovrebbe realizzare il Terminal Bus Turistici entro la fine di quest’anno.
E’ chiaro che adesso, a pochi mesi dalla scadenza del termine per completare l’opera e confermare il finanziamento regionale, agli archeologi rimane poco tempo per capire che cosa sta emergendo nell’area finora oggetto di scavo (mosaico di un pavimento, struttura in blocchi di pietra- foto 1) che si trova fuori dal perimetro del convento medioevale di San Pietro, come risulta dalla Planimetria con le stratificazioni elaborata dal settore Urbanistica del Comune di Benevento nel 2004 (foto2) e dal Catasto Pontificio del 1823 (foto 3).
Si tratta di un’area molto interessante del Foro Romano, lungo il decumano, probabilmente proprio quella dov’erano la chiesa di Santo Stefano e il tempio di Iside Pelagia che gli storici cercano da diversi secoli. Portare alla luce i resti del luogo di culto potrebbe contribuire notevolmente alla conoscenza di Benevento romana, alla venerazione per la dea egizia e alla leggenda delle streghe.
Questo davvero potrebbe contribuire allo sviluppo culturale e turistico della città, come possono confermare gli storici, gli studiosi e le associazioni culturali locali.
Per questo motivo lo scavo della Soprintendenza deve continuare per indagare sotto il livello dei pavimenti finora trovati.