Benevento- La Shoah, l’atroce pagina della storia d’Europa del Novecento, è stata rievocata oggi all’Auditorium del Seminario di Benevento in Viale Atlantici, nel corso dell’incontro/testimonianza con la scrittrice Lia Levi, che può oggi raccontare dello sterminio ebraico perpetrato dai nazisti e dai fascisti solo grazie ad una serie di circostanze fortuite.
La sopravvissuta alla Shoah, invitata dall’Università Giustino Fortunato nell’ambito del Laboratorio “
“Un crimine contro l’Umanità”: questo fu per Lia Levi la Shoah e questo la spinge ancora oggi a tanti anni di distanza dalla “scoperta” e dalla “chiusura” dei campi di concentramento e dalla fine della Seconda Guerra Mondiale a tenere viva la memoria di quei tempi terribili e del massacro di milioni di individui. Insieme alla sua famiglia ha dovuto vivere quegli anni segnati dalle leggi razziali riuscendo a sopravvivere al dramma dell’Olocausto rifugiandosi, insieme alle sue sorelle, nel collegio romano delle Suore di San Giuseppe di Chambery.
Prima del convegno c’è stato una rappresentazione teatrale del Liceo Musicale “Guacci” di Benevento e della Compagnia Balletto di Benevento – Centro studi Danza di Carmen Castiello sulla Shoah. Il Magnifico Rettore della Giustino Fortunato, Giuseppe Acocella ha sottolineato: “La shoah ha segnato una svolta giuridica, occorre creare un senso d’appartenenza comune, un’esperienza di comunità e valorizzare questi principi”.
Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, presente questa mattina al Seminario Arcivescovile ha sottolineato: “E’ fondamentale fare memoria, conservare un patrimonio e il ricordo delle brutalità commesse”. Il primo cittadino ha voluto esprimere tutta la sua vicinanza a chi “ha dovuto soccombere alle ideologie perverse, lasciando inconsolabili le famiglie”. Chiaro il riferimento alle vittime del terrorismo e il ricordo di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, ma anche alle vittime Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano.
E’ intervenuta quindi Lia Levi che ha parlato del suo volume con la storia ambientata a Roma nel periodo delle leggi razziali: “Trasmettiamo questa mattina un’emozione, incontrare tanti studenti è un grandissima gioia. Ogni giorno incontro tanti giovani e debbo dire che conoscono la storia. Quella pagina è una ferita alla civiltà”. La mattinata ha visto anche l’interazione dei tanti ragazzi presenti che hanno dialogato con l’autrice.