Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Lucio Lonardo. Alla stessa sono allegate a corredo le foto presenti nella gallery riportata a fine testo.
“La notizia del giorno è che il Sindaco è in ambasce, talmente in difficoltà da far quasi tenerezza: quando si arriva ad autoreferenziarsi con cartelloni pubblicitari per tessere al proprio operato lodi che vorrebbe e dovrebbero esser fatti dai propri cittadini, che invece glissano alla grande, tuto questo ha un solo significato, fallimento. Guardiamo insieme il “tabellone pubblicitario” del così detto, pomposamente spropositato, modello Benevento ”la Città che attrae“: ma quando, ma chi, ma come? Spopolata perché i giovani fuggono altrove, con negozi e attività che chiudono un giorno sì e quell’altro pure, sporca e imbrattata in alcuni dei punti più significativi, imbruttita nei altri dove questa Amministrazione ha ritenuto di intervenire con arredi urbani: vedi le forche a Piazza Piano di Corte, gli steli funerari a Corso Dante e Corso Garibaldi, l’erigendo acquario archeologico in prossimità dell’Arco Traiano. E si prosegue con la Città che lavora, per 320 miserrimi posti di un’attività industriale all’ASI con modalità di assunzione non definite ma non distante dalle modalità pregresse per cui ci auguriamo che questa goccia nell’oceano della nostra disoccupazione vada ai “soliti ignoti”. Si chiosa con la Città che cresce, ma per la verità di crescita ci sono ormai solo le erbacce e il degrado urbano, basta guardare le antiche mura longobarde, gli spazi a verde, finanche quelli scolastici, le bordure delle aiuole che ormai sono definite le lordure o le verdure per l’alto numero di cardi, borracce, cardilli buoni per la minestra ammaritata. Da anni manca un vero proprio appalto per la manutenzione del verde, si ricorre ai cittadini stagionali del volontariato, agli studenti o ad extracomunitari che si arrabbattano per una mancia. Emblematica la presenza della carcassa sfasciata di un auto a pochi metri dal Tribunale e da una sede Universitaria, a mo’ delle carogne di animali abbondate nella Savana. Tra l’altro nelle periferie ormai non si parla più di manutenzione ma di deforestazione con machete al posto della zappa. Giacché si trovava era giusto prendersi meriti altrui e, pensando in grande, sbandierare i fondi ricevuti dal PNRR per grazia, essa si ricevuta dall’Europa e da uno Stato Centrale che non fanno distinzione tra figli e figliastri. Tra l’altro questa attribuzione di fondi è la più grande preoccupazione della Città: senza essi, per le loro iniziative, la Città adesso sì che è divenuta un paesone, come il Nostro ama definirci, realizzando brutture uniche che hanno deteriorato più di un area storica della Città. Pensa tu ora che combineranno con la carta di credito, altro che l’eterna bellezza, andrebbe piuttosto ribattezzata come la vera schifezza. Risibile anche il fondo del manifesto: “abbiamo ricevuto più finanziamenti del Lussemburgo“. E ti credo parliamo di una Nazione che ha tutto, sia dal punto di vista finanziario che culturale, sia da quello della qualità della vita che da quello dell’occupazione: non conosce disagio giovanile, ne inoccupati o disoccupati, se magari ce ne fosse uno state sicuri che è un turista di Benevento o un cittadino della terza età che sta a fare ancora l’Erasmus”.