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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa della Cgil Benevento.

“Tutti conosciamo il ruolo fondamentale che svolgono le infrastrutture in un territorio. Principalmente quando si parla di aree interne, queste servono sia per renderlo competitivo e soprattutto per crearne sviluppo, opportunità occupazionali e un sistema di mobilità funzionante per cittadini e merci.

Oggi, però, assistiamo ad un declino quotidiano dell’offerta dei servizi per i cittadini Sanniti e delle Aree Interne.

Sono tante le vertenze aperte nella nostra provincia in ambito trasporti, infrastrutture, occupazione e viabilità. Iniziamo con l’infrastruttura BN-CA-NA ( VIA VALLE CAUDINA) da oltre 2 anni completamente chiusa, è attivo un servizio sostitutivo con Bus per i pendolari.

Non vorremmo, ogni volta, fare l’elenco delle difficoltà che vivono queste famiglie, ribadiamo solo un elemento primario; è semplicemente indecente che nel 2023 si percorrano circa 70 km in 2 ore, quando tutto fila liscio, una vera vergogna.

Ricordiamo che per tale infrastruttura è previsto un cospicuo investimento dal PNRR, l’auspicio più grande che quanto prima termini questo scempio e l’infrastruttura torni ad offrire un servizio efficiente e dignitoso ai cittadini.      

Un’altra questione da porre all’attenzione di tutti, riguarda una realtà lavorativa esistente in città dal 1928, stiamo parlando dell’attuale Impianto Manutenzione Corrente, meglio conosciuto dai cittadini Sanniti come ex deposito locomotive di Trenitalia, situato a Benevento, in via Valfortore.

Attualmente la struttura conta 70 lavoratori: la maggior parte sono dipendenti del Gruppo FSI e Appalti Ferroviari. Anche qui, crediamo, bisogna restare vigili, mettendo in campo tutte le soluzioni possibili per ridare un futuro all’impianto, evitando ulteriori perdite occupazionali per il territorio che vive già un momento di enorme crisi, qualche idea è già in cantiere, ma necessita assolutamente del supporto e della condivisione di tutti gli attori interessati per portarla a compimento in tempi brevi.          

La verità che un vero cambio di rotta più volte acclamato per le Aree Interne è ancora lontano, manca la volontà di tutta la classe politica di affrontare il tema con convinzione, anzi, continuano ad aumentare le disuguaglianze e addirittura l’offerta dei “servizi minimi” in queste aree è manchevole. Per non parlare del raddoppio della SS372 (Telesina) che a distanza di decenni e con un primo lotto completamente finanziato ancora non vede la posa della prima pietra, addirittura, si paventa che per il secondo lotto non vi siano le risorse, quindi l’opera rischierebbe di fermarsi a San Salvatore Telesino e non a Caianiello. È inutile ricordare che il Sannio resta ad oggi l’unica provincia della Campania che non detiene un casello autostradale, per questo occorre realizzare in tempi celeri, il completamento della Fortorina, il raddoppio della Telesina e un idoneo collegamento stradale con Caserta, non possiamo più aspettare, ormai il disagio che vivono i cittadini di queste zone per il gap infrastrutturale è sotto gli occhi di tutti, non lo vede solo chi si gira dall’altra parte.    

l’auspicio che il Sannio ritrovi il ruolo baricentrico tra i due mari (Tirreno e Adriatico) che per posizionamento geografico possiede, ma sottratto dalle scelte e investimenti della politica degli ultimi 40, sperperando, tra l’altro, denaro pubblico in opere che alla fine risulteranno essere inadeguate per il sistema di trasporto merci e persone, producendo un beneficio per pochi e un macigno per intere generazioni del Mezzogiorno.

La realtà è che il diritto alla mobilità per i cittadini di queste aree è una opportunità molto rara. Francamente, crediamo, che non siano più accettabili gli attuali tempi di percorrenza e la misera offerta dei servizi.

Purtroppo, tutto questo si ripercuote fortemente anche sul Turismo, Università e Occupazione. Bisogna intervenire con urgenza, evitando che il Sannio, le Aree Interne continuano ad arretrare, si desertifichino con ulteriori addii dei nostri giovani.

Occorrerebbe, innanzitutto, evitare un campanilismo sterile che non porta da nessuna parte, rendendo questi territori ancor più deboli, noi siamo per la crescita delle Aree Interne e non per la competizione tra loro. La dimostrazione sta nel fatto che ad ottobre del 2018, la CGIL di Benevento congiuntamente alla FILT Av/Bn, manifestavano il proprio dissenso al possibile stralcio della Stazione Hirpinia dal tracciato dell’Alta Capacità/Velocità Na-Ba.

Al Sannio e alle Aree Interne l’Alta Capacità/Velocità non serve solo ad uscire dall’isolamento ma nel renderli competitivi, attrattivi, un’opportunità che in passato non è mai stata data, soprattutto, alla provincia di Benevento,

Cambiare il destino della comunità è possibile, ma serve il contributo di tutti, urge mettere da parte l’egoismi, sostituire l’io con il noi, facendo sinergia. D’altronde la storia ci insegna che da soli nessuno si salva”.