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Un dipinto raffigurante la Vergine Maria contornata da due cherubini ascrivibile al XIX° secolo, racchiuso in una piccola edicola votiva a stucco.

Quello riemerso sulla facciata principale coperta da rovi di uno stabile situato a Corso Umberto, tra quelli destinati all’abbattimento nell’ambito del più vasto intervento della cancellazione dei buchi neri del terremoto 1980 ( leggi qui) avviato dall’amministrazione comunale del sindaco Gianluca Festa.

Un reperto storico dal valore inestimabile, che non a caso sarà conservato nel suo luogo di origine non prima di un intervento di messa in sicurezza e ricollocazione conservativa.

La scoperta è di pochi giorni fa, avvenuta durante l’avvio delle attività di verifica delle lavorazioni a farsi e la effettiva fattibilità delle stesse, anche in relazione alle interferenze con l’ambiente circostante, dopo il via libera alla progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento sull’ Asse storico Corso Umberto I – via F. Tedesco – Largo S. Spirito – Porta EST della Città di Avellino.

All’amministrazione Festa non solo l’onore di aver avviato un processo di reale ricostruzione dopo decenni di immobilismo, ma anche di aver “convinto” i proprietari degli stabili siti tra Corso Umberto e via Tedesco a cedere al Comune i loro beni, per permettere di avviare le operazioni di completa riqualificazione.

Lo stesso era già avvenuto lungo Corso Vittorio Emanuele per Palazzo Trevisani e per l’abbattimento dello storico stabile dell’ex Frap’S.

Quindi la porta Est di accesso alla città, con i primi procedimenti messi in atto dall’Amministrazione Comunale per procedere alla demolizione dei ruderi attualmente presenti lungo Corso Umberto I.

Ed ecco la scoperta del dipinto murale e il successivo sopralluogo congiunto con Funzionari e Tecnici della Soprintendenza competente al fine di valutare l’eventuale necessità di conservazione del reperto. A seguito della pulizia ed asportazione dell’erba rampicante dalla facciata si è riscontrata l’effettiva presenza di un dipinto a tempera raffigurante la Vergine Maria racchiuso in una piccola edicola votiva a stucco.

E’ stata pertanto verificata dai Funzionari della Soprintendenza la necessità di preservazione del reperto, attraverso recupero e messa in sicurezza del dipinto storico prima della demolizione parziale del ruderi interessati.