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 La Scuola è protagonista della quarta edizione del “Concorso Letterario Nazionale Angelo Vassallo Sindaco Pescatore”, promosso dalla Fondazione “Angelo Vassallo Sindaco Pescatore” e dall’Associazione “Battiti di Pesca”, svoltosi nella suggestiva Basilica di Sant’Ignazio di Loyola, nel cuore di Roma, a pochi passi dal Pantheon.

A salutare i giovani alunni delle scuole primarie, secondarie di primo e di secondo grado provenienti da tutta Italia, vincitori delle sezioni narrativa e poesia, e gli adulti della categoria poesia, a sorpresa è intervenuto anche il Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

Una presenza fuori programma, unico tra gli esponenti politici che hanno accolto l’invito della Fondazione.  

«La malavita ed il malaffare ormai sono diventati capillari e pervasivi. Come la corruzione, sono contagiosi» – afferma il Presidente Giuseppe Conteche, citando liberamente lo scrittore Andrea Camilleri, prosegue dicendo: «Sono la gramigna che si diffonde velocemente, mentre l’onestà come il rigore etico va coltivata con fatica. Siamo vicini a Dario e Massimo Vassallo per la battaglia che stanno facendo perché sia affermata la verità in un episodio gravissimo in cui è coinvolta la malavita. Speriamo che questo Premio, che diffonde la memoria di Angelo, possa crescere ed evolversi».

La cultura della legalità, come le radici profonde di un grande albero, diventa motore essenziale nella formazione delle giovani generazioni, a cui è stato conferito l’ambito Premio creato dall’artista Sante De Biase e realizzato dal Laboratorio StranaOfficina di Sapri, su cui è incisa la Grande Onda dedicata ad Angelo Vassallo che sorge nel Porto di Acciaroli.

I giovani diventano ambasciatori dei principi che hanno ispirato il Sindaco Pescatore nella sua vita, a partire dal tema prescelto per l’edizione 2023, ovvero “La Scuola ci salverà”, tratto dall’omonimo libro di Dacia Maraini, in cui si ribadisce che “la scuola ci rende consapevoli e responsabili, pronti ad affrontare intelligentemente qualsiasi crisi, sia spirituale che sociale” e con essa si può tracciare una via migliore per ridare al nostro Paese una speranza nell’avvenire, portando nuovamente l’attenzione sull’importanza della cultura per il benessere collettivo.

Sono impressionato da questo tema”, sottolinea Padre Vincenzo D’Adamo, rettore della Basilica.

«Il Premio Angelo Vassallo è approdato in questo tempio dedicato al signore ed è importante che la Chiesa partecipi alla sua memoria – afferma Dario Vassallo – Un grazie sentito a Don Vincenzo per il bellissimo lavoro, che ci accoglie in quella che consideriamo anche casa nostra, di chi ha creduto nella verità e nella giustizia e continua a cercarla senza sosta. Questo tempio dedicato a Dio è stato il centro della Compagnia dei Gesuiti e oggi è il centro nevralgico e religioso e punto di riferimento di tante scuole romane, dove i ragazzi formano la loro coscienza. Non è solo un centro religioso ma anche, e soprattutto, un centro culturale, il posto ideale per il Premio Angelo Vassallo, divenuto modello ormai di sostenibilità e di legalità, che ha superato i confini del piccolo borgo di Pollica, tanto da diventare un esempio. Siamo molto felici che siano stati premiati ragazzi cilentani e di Pontinvrea in Liguria, dove sorge una scuola intitolata ad Angelo. Sostenibilità, legalità, lotta agli abusi edilizi e valorizzazione del territorio sono stati i cardini su cui ha incentrato da subito la sua azione amministrativa, con uno sguardo però sempre rivolto anche al benessere e alla crescita sociale armoniosa della sua comunità, in particolare per ciò che riguarda infanzia, scuola e famiglia. Raccontare quel modello di sviluppo che ormai prende il suo nome, basato sull’idea che in un territorio possa nascere sviluppo e occupazione anche senza cemento e speculazione edilizia, ma piuttosto con basi di sostenibilità e legalità».

«Angelo è un uomo che, con il suo poliedrico interessamento per la vita, ha palesato un legame inscindibile tra Uomo e Natura, Cultura e Innovazione – insiste Fausta Altavilla, docente e ideatrice del concorso letterario insieme ad Antonio Scarfone di Battiti di Pesca – Il Premio si pone proprio l’obiettivo di ricordare, far riflettere, operare, costruire».

«Angelo Vassallo è stato ucciso perché era il simbolo della buona politica del Sud. La politica della legalitá e dello sviluppo a costo zero per l’ambiente – conclude Massimo Vassallo, fratello del Sindaco Pescatore e vice presidente della Fondazione – La politica dell’ascolto e del darsi da fare per risolvere i problemi. La politica che piace alle persone oneste e dà fastidio ai potenti e ai farabutti».