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“La riapertura dell’ospedale Landolfi è un segnale importante per la popolazione poiché il nosocomio ha quattro ambulatori: chirurgia, cardiologia, urologia e ortopedia. Però diciamo già che, vista la carenza di personale, ci saranno non poche difficoltà nella gestione degli utenti nei reparti “ – a  dirlo sono Lorenzo Tramaglino e Tiziana De Lucia, per Fesica Confsal rispettivamente segretario provinciale Avellino e responsabile del comparto ‘servizi ospedalieri‘ della provincia -.

“Vorremmo ricordare – spiegano – come l’Agostino Landolfi di Solofra è in un territorio con un bacino di utenti che raggiunge le 50 mila unità solo con i residenti, ai quali bisogna aggiungere quelli delle province limitrofe. Un ospedale che solo nel 2019 ha fatto registrare 1.300 interventi di ortopedia, 600 interventi di ginecologia e 500 parti”.

Per Tramaglino e De Lucia “bisogna procedere al reclutamento del personale per l’assolvimento di funzioni relative ai servizi re-internalizzati, con riserva di posti non superiore al 50 per cento a favore di personale impiegato in attività sanitarie. Dopo tanti anni di indiscussa professionalità, sarebbe opportuno avviare un processo di stabilizzazione in vista della nuova apertura di Solofra”.