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La nota del consigliere regionale M5S Vincenzo Ciampi:
“Ho ricevuto la risposta alla mia interrogazione sulla costituzione del sub ambito di Avellino. Si evince dalla risposta degli uffici innanzitutto che la procedura per la costituzione del sub Ambito di Avellino non si è ancora perfezionata. In altri termini il sub ambito di Avellino ad oggi non esiste.
A questo punto mi pongo la domanda: senza la costituzione del Sad il sindaco era legittimato a bandire una gara? Una gara  a doppio oggetto per costituire una società mista privato-pubblico e affidare il servizio?
Si evince ancora dalla risposta alla mia interrogazione che i Sub ambiti non sono enti autonomi, ma articolazioni territoriali dell’Ente d’Ambito. Ciò comporta una conseguenza fondamentale, il modello gestionale (pubblico, misto o privato) non è di competenza del sub ambito, ma dell’ente ambito. Di qui discende che Festa non avrebbe potuto fare una gara su base pubblico-privata.
 La sua unica libertà di azione sta nell’individuazione del soggetto gestore, ma non ha il potere di scegliersi la forma di gestione. Un decreto legislativo e una legge (D. Lgs. 152/2006 e la L.R. 14/2016) affidano tali compiti ripeto all’ente di governo d’ambito. L’ente d’ambito Avellino può solo individuare il soggetto gestore in deroga alle competenze attribuite all’Ente d’Ambito (lettera c, comma 1, articolo 26, l.r. 14/2016).
A questo punto è utile ricostruire l’intero iter.
              – Nel 2023, il 4 febbraio, l’ente di governo dell’ambito di Avellino ha approvato la forma di gestione pubblica del servizio e, conseguentemente sta provvedendo a costituire una newco pubblica per affidargli il servizio. Il Piano è stato adottato il 02/07/2021, con delibera n. 6 del consiglio EDA. Pertanto ben prima della richiesta del Comune di AV di costituirsi in SAD, l’ente d’ambito si era già espresso sulla forma pubblicistica della gestione del servizio.
             -Sempre a febbraio 2023, ma successivamente (giorno 13), il Comune di Avellino pubblica la gara a doppio oggetto per costituire una società mista pubblico-privata ed affidarle il servizio; pertanto Festa non si adegua alla precedente deliberazione dell’EDA, ma al contrario opta per un modello gestionale pubblico-privato e non totalmente pubblico.
In sostanza, Festa va in conflitto con il Piano d’ambito nel quale è individuato un altro modello gestionale specificato nel programma degli interventi e dal PEF (piano economico finanziario).
In definitiva Festa non ha costituito ancora l’ambito, non poteva fare la gara e non poteva scegliersi il modello di gestione.
Le manfrine politiche di queste settimane hanno consigliato a coloro che appaiono in questa fase su sponde opposte, di tacere sulle fughe in avanti di Festa, al fine di isolare o favorire amici o concorrenti politici (a prescindere dalla casacca di partito che si indossa). Giochi e giochetti di potere (poltrone nei consigli, gestione clientelare). Giochetti che non hanno niente a che fare con la qualità del servizio, i costi in bolletta, la difesa dell’ambiente, i pericoli delle infiltrazioni malavitose. Tutti argomenti, questi ultimi, che sono gli unici a interessare i cittadini”.