Luciano Spalletti parla in conferenza stampa alla vigilia dell’andata dei quarti di Champions. Domani sarà nuovamente Milan-Napoli: “Penso sia il lavoro costante che bisogna fare su di una squadra per farla diventare forte. Una mentalità da campione che si va sempre a giocare per ottenere il massimo del risultato. A dispetto di chi abbiamo davanti e su qualunque campo andiamo a giocare. E’ una crescita per fare dei risultati importanti”.
Quanto pesa la mancanza di Osimhen domani? “La forza di una squadra non è mai una addizione nuda e cruda dei componenti di una squadra. Ma l’addizione delle loro qualità, di come si trovano nel comportamento. Fino a questo momento abbiamo fatto vedere di saper essere intraprendente, di saper scegliere la soluzione migliore indipendentemente da chi abbia giocato. Abbiamo vinto delle partite importanti anche senza Osimhen. Mi aspetto che chi vada in campo faccia una buona partita per fare venir fuori un bel gioco di squadra”.
Come sta Raspadori? “Su di lui bisogna fare delle valutazioni perché ha fatto solo oggi come allenamento profondissimo ed ha fatto tutto quello che c’era da fare. Ci sarà una ulteriore mezza giornata domattina per fargli fare ulteriori prove e poi nel caso andremo a scegliere chi giocherà al suo posto”.
“Queste sono le gare che cancellano tante cose che ci sono intorno – commenta Spalletti – Tutti i calciatori, attraverso l’importanza, riescono a riconoscere quello di cui c’è bisogno proprio per l’attenzione che viene data non solo da parte loro ma anche ai tifosi del Napoli ed a tutti gli amanti del calcio”.
Di Lorenzo ha detto che bisogna godersi il momento, perché potrebbe non tornare più: “Io spero ce ne siano altre più importanti di questa. E’ vero che siamo ad un punto molto alto della nostra carriera, parlo per me ma anche per i miei calciatori in questo momento qui. Dobbiamo portare all’interno voglia ed entusiasmo di dove siamo partiti unitamente alla consapevolezza di dove possiamo arrivare. Quando arrivi a questi livelli qui diventa quasi proibitivo fare risultato invece la squadra ha fatto vedere di avere tutti i numeri per essere competitiva. La Champions è una competizione bellissima in cui ci dobbiamo divertire tutti. La Coppa si guarda sempre guardando in avanti, invece ogni tanto bisognerebbe gustare tutto in ampiezza. Pensare anche a queste ore qui”.
Cosa dirà a Maldini? Spalletti tira fuori un aneddoto: “Io penso di non dover dire niente a Paolo Maldini, perché la stima che ho per lui parte da lontano. Ora con tutte queste telecamere che ci sono in campo siete pronti a catturare tutte queste situazioni di spogliatoio che invece sono normalissime. Feci il suo nome, quando ero allo Zenit, come profilo professionale ed internazionale. Mi fu chiesto di contattarlo ma lui era impegnato in altre cose e lui non accettò. Questo a sottolineare la stima per lui come calciatore e come uomo. Mi dispiacque non risalutarlo a fine partita”.
Ma il fatto che la Champions sia un’altra cosa lo si vede anche in alcune scelte? “Certo. Ad esempio, invece di rischiarlo di farsi male in maniera profonda, c’è anche la partita successiva. Poi le valutazioni vanno fatte tutte con tantissimi campioni nella nostra rosa. Ci sono le emotività ed il carattere che talvolta possono spostare ma so che domani sera faremo di tutto per essere migliori del Milan. Sarà una partita difficile: noi non eravamo quelli più forti quindici giorni fa, non siamo quelli più deboli adesso. E’ una partita importante per il futuro di tutti noi e sono convinto che ci faremo trovare pronti”.
Guardiola ha detto che non parla più del Napoli. Spalletti tira fuori un siparietto dei suoi: “Quando si parla di Guardiola mi alzo anche in piedi, perché io da Guardiola posso solo imparare ed è paragonabile soltanto ad altri grandi da cui è possibile prendere spunto. E’ come Klopp, De Zerbi a cui mi piace molto, allenatori che guardo costantemente. Ci fa piacerissimo che un allenatore come Guardiola parla del Napoli e dice cose belle sul gioco del Napoli. A me ci vorrebbero giorni per parlare delle sue squadre. Se poi mi viene posto che sono tra quelli che possono vincere la Champions, allora è un altro discorso. Perché non siamo la squadra che deve avere l’ansia di dimostrare qualcosa”.
Nel finale un chiaro invito, anche provocatorio: una finale di Champions tra City e Napoli: “Noi abbiamo già raggiunto il nostro storico risultato ed ora dobbiamo mantenere la postura e la faccia corretta per giocarcela con orgoglio e con forza. Spero con Guardiola di poterci fare due risultati su questo discorso di fronte ad un buon caffé turco.