Katia ha 40 anni e da quando ne aveva 16 la sua vita è tutta dedicata alle persone in difficoltà e più in generale al mondo del sociale con le sue mille sfaccettature.
Prima l’assistenza nelle scuole materne, poi la prima “missione”, quasi per caso, con il Governatore dell’epoca della Misericordia e Parroco di Pietradefusi, Don Gerardo De Corso, per un paziente ospedaliero fino a diventare, negli anni successivi, lei stessa Governatore della Misericordia.
Terminata quell’esperienza anche a causa di alcuni contrasti interni all’organismo, Katia decide di continuare la sua attività a sostegno delle persone più bisognose e soprattutto dei diversamente abili, costituendo una Cooperativa sociale sanitaria, la Open Heart Italia di cui da quasi tre anni è Presidente. Attualmente è anche consigliere comunale con delega al sociale al Comune di Pietradefusi.
Galeotto fu l’incontro con Luigi Tomas, manager di prodotti bio e amministrazione di sostegno, che colse l’utilità del progetto e divenne socio di Katia e vice Presidente di Open Heart.
Oltre due anni e mezzo inteso di lavoro, tra l’altro avviati in piena emergenza covid e con tutte le difficoltà del caso e l’estenuante impegno che ha visto in prima linea proprio gli operatori socio-sanitari e il mondo del volontariato.
“Garantiamo assistenza ai disabili no-stop e senza distinzioni di etàabbiamo anche un’ambulanza di categoria A donata dalla tipografia Gepal, per ogni emergenza e tanti volontari che ci aiutano”, racconta Katia.
E mentre prosegivano e proseguono tutte le attività della Cooperativa, tese anche all’inserimento sociale dei disabili, Katia e Luigi hanno pensato che fosse arrivato il momento per dare un’opportunità anche in termini dii pieno inserimento nel mondo lavorativo.
Parte così, lo scorso dicembre, una nuova sfida con l’apertura, sempre a Pietradefusi della “Biopizza solidale”, estensione delle attività messe in atto dall’Associazione.
“Si tratta- spiega Katia- di un progetto teso a facilitare l’inserimento nel mondo lavorativo di persone disabili, attraverso percorsi di formazione che si terranno proprio in questo locale. Una vera e propria pizzeria, in qu
esti primi mesi aperta solo nel week end ma anche con servizi di asporto, consegna a domicilio e la pizza sospesa, dal 1 maggio con apertura giornaliera. In queste prima fase i nostri ragazzi la mattina svolgono dei laboratori, poi la sera sono presenti nel locale per imparare o svolgere qualche mansione a loro più congeniale”.
Nell’attesa che si attivino veri e propri corsi di formazione per pizzaioli, sabato scorso si è tenuta la prima pizza solidale, che ha visto coinvolti come pizzaioli “speciali” proprio le persone con diverse abilità, non solo di Pietradefusi, ma provenienti anche dai vicini comuni di Venticano, Torre le Nocelle, Montefusco e Mercogliano.
E l’obiettivo è allargare ulteriormente la rete. “Quella di sabato è stata solo la prima di una iniziativa che terremo ogni mese- dice ancora il Presidente Centrella- La prossima pizzata solidale è stata già calendarizzata per il il prossimo 6 maggio e allarghiamo l’invito alla partecipazione a tutti quanti vorranno vivere una giornata all’insegna dell’inclusione sociale. Il nostro obiettivo è convolgere altri comuni, anche quelli limitrofi di Benevento, e comunque tutti quanti credono come noi che nessuno è diverso da noi e tutti possono avere abilità da sviluppare. Lo abbiamo mostrato già con la prima iniziativa, grazie anche al coinvolgimento del Piano di zona sociale di Atripalda con Carmine De Blasio che, al pari di tutti gli altri presenti, ringraziamo per aver reso possibile la giornata”.
Un’attività di volontariato e aiuto al pross
imo che non è da tutti. Per questo domandiamo a Katia, ma qual è la ricetta?
“Occorre avere passione, forza morale ma soprattutto cuore. Se non si mette il cuore in quello che si fa, allora è meglio non dedicarsi a questo universo. Non c’è diversità nelle persone, nemmeno in quelle con diverse abilità. Per questo ritieniamo che debbano essere create le condizioni per la piena inclusione anche lavorativa di tutti, garantendo loro pari attenzione e possibilità”.