“Una strada del centro del paese sarà intitolata al dottor Carlo Verrillo, per anni medico condotto di Castelvenere, in occasione del venticinquesimo anniversario della sua scomparsa”. Lo rende noto il sindaco di Castelvenere, Alessandro Di Santo. La cerimonia di intitolazione della strada si terrà il 16 aprile (ore 16,30) presso l’aula consiliare del comune di Castelvenere. Oltre al Sindaco, a ricordare l’uomo, il professionista ed il politico (consigliere comunale e segretario della Democrazia Cristiana) interverranno il figlio Alfonso Verrillo (oggi presidente del Centro Studi “Aldo Moro”), l’on. Roberto Costanzo e l’on. Clemente Mastella. A seguire (ore 18) presso l’ex studio medico di Verrillo è in programma lo scoprimento di una targa commemorativa con la benedizione del parroco di Castelvenere don Mimmo De Santis.
“A distanza di 25 anni dalla sua morte – ricorda il sindaco – raccontare la vita personale e professionale del dott. Carlo Verrillo nonché il suo impegno politico e sociale significa ricordare la storia di un uomo che è stato attore e animatore della comunità di Castelvenere per tutta la seconda parte del secolo scorso. Il medico condotto era nel dopoguerra il medico di tutti, soprattutto il medico di chi non aveva nessuna assistenza, di chi non aveva nessun ente assicurativo, nessuna ‘mutua’. Sin dai suoi primi anni di attività professionale si dedicò ai più poveri con spirito di servizio, con sapienza e umanità, valori che hanno caratterizzato tutto il suo percorso di vita. Sempre sorridente, propositivo, vicino alle sofferenze di tanti uomini e donne della Valle Telesina. Era un medico a 360 gradi, ha operato in tempi in cui non vi erano molti specialisti, in cui non esistevano ancora i servizi di guardia medica e di urgenza del 118. In questo contesto storico, il dott. Carlo Verrillo era disponibile in tutti i momenti della giornata, di notte e di giorno, sacrificando anche gli spazi della sua vita personale e familiare per il bene dei suoi pazienti. Era prodigo non solo di consigli e di consulenze gratuite, ma sosteneva anche economicamente le persone più disagiate. È stato il Medico Condotto, in tempi in cui c’era più povertà che ricchezza, in cui l’ambulatorio medico era essenzialmente la casa del paziente, a volte difficile da raggiungere. Le strade non erano asfaltate e spesso il dott. Carlo Verrillo raggiungeva le abitazioni a piedi o in groppa ad un ronzino. Ha sempre svolto la sua attività di medico con audacia e sapienza in un tempo, come quello del dopoguerra, in cui le decisioni venivano prese senza l’ausilio di analisi di laboratorio e diagnostica strumentale, in cui l’Ospedale era lontano e difficile da raggiungere per coloro che abitavano nelle compagne. Addirittura, talvolta, gli interventi chirurgici venivano eseguiti sui tavoli della cucina. Non ha mai abbandonato nessuno distinguendosi per la sua professionalità, per l’acume clinico, per la sua umanità e innata empatia. Due le costanti fondamentali della sua vita professionale: il rispetto verso l’essere umano che cercava di curare e la razionalità nell’utilizzare le conoscenze mediche. Molti di noi sono nati nelle Sue mani. Credo che tantissimi cittadini abbiano ancora memoria dei suoi gesti, del suo calore umano e molti di noi probabilmente ricordano ancora la Sua voce rassicurante. In tanti anni di lavoro ebbe la stima di innumerevoli cittadini di Castelvenere e dei Comuni limitrofi. Carlo Verrillo è stato per anni il medico di migliaia di famiglie sparse in ogni angolo della Valle Telesina e per noi Castelveneresi ha rappresentato il medico per antonomasia, l’Istituzione sanitaria, un punto di riferimento: venivamo infatti, invidiati dai paesi limitrofi”.
“È stato impegnato politicamente in qualità di consigliere comunale del Comune di Castelvenere ed è stato segretario politico della Democrazia Cristiana. Ha sostenuto sempre i valori dei cattolici, la cosiddetta Dottrina Sociale della Chiesa, e i valori della democrazia e del dialogo. Come non ricordare la Sua capacità di distinguere la lotta politica dal rispetto delle persone, il Suo saper sempre privilegiare l’uomo. Aveva, infatti, la stima e il rispetto degli avversari che anche dopo le più accese lotte politiche restavano suoi amici e assistiti. È stato il maestro di tanti colleghi e anche il mio personale, non era geloso del suo sapere e dei segreti della professione medica. Secondo alcuni, la medicina è un’arte, è un misto di scienza, empirismo, intuito e forse di creatività. Il dott. Verrillo è stato un uomo che con grande correttezza deontologica e disponibilità ha diffuso quest’arte tramandando la sua esperienza ai colleghi più giovani”, conclude Di Santo.