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L’unanimità sul nome di Rosa Razzano quale  nuovo presidente del  Partito Democratico nel Sannio è stata raggiunta e l’assemblea provinciale, celebratasi oggi alla Rocca dei Rettori, ha così sancito l’elezione per la successione ad Antonella Pepe. Ma l’eco delle antiche ruggini ed in particolare dei conflitti esplosi durante le recenti primarie tra le due correnti, quella che si richiama al Governatore Vincenzo De Luca e quella a lui avversa, si è fatta sentire.

La lotta tra i sostenitori di Bonaccini, vincitore alla grande nel Sannio ma sconfitto a livello nazionale, e quelli della Schlein, forte minoranza a Benevento e dintorni, ma non a Roma, si è riproposta ancora una volta con forti screzi. Ma alla fine si è riusciti a dare una immagine unitaria, ma quanto veritiera non è dato sapere. Va, però, aggiunto che è stato eletto sempre all’unanimità Giovanni Zarro alla commissione di garanzia del Partito.

Nel dibattito, però, sono emerse le scintille e le polemiche. Ad accendere gli animi il componente della assemblea nazionale in quota Schlein Antonio Iavarone che rivolgendosi alla neo presidente ha detto: “Rosa, guardati le spalle e al pensiero unico. Qui i due ultimi presidenti sono stati defenestrati”. La replica, composta ma ferma del Segretario provinciale Giovanni Cacciano, non si è fatta attendere: “Il primo (Rossano Insogna, ndr) è stato sospeso dal commissario nazionale del Pd per due anni; la seconda (Antonella Pepe, ndr) sa bene del perchè ci siano stati contrasti e i motivi della sua defenestrazione.Controreplica del vice segretario del Pd  provinciale Pio Canu: “Qui, Rosa, non devi guardarti le spalle; qui siamo in famiglia. Il congresso è  finito. Basta guerre interne. Il nemico e l’avversario sono altri. Occorre  sconfiggere la destra”.

Insomma per la neo presidente il cammino appare come un nuovo inizio, ma anche una bella salita: è evidente che debbono ancora sbollire le scorie delle politiche e delle primarie. Ad aprire l’assemblea il segretario Cacciano che ha  sottolineato: “L’elezione  del nuovo  segretario è stato un elemento di assoluta novità. Resto un convinto sostenitore che le primarie siano necessarie nonostante il risultato  ottenuto”

Poi l’intervento critico di Iavarone: “Il voto  delle primarie ha sconvolto il nostro partito. Questo è un cambiamento epocale che toccherà anche questa federazione.  E’ la fine del pensiero unico. Serve il cambio di metodo e di politica. Questa federazione è rimasta isolata”. Iavarone ha poi attaccato: “Cosa pensiamo sull’ambiente? Sulla sanità?”. E poi un’esortazione a Cacciano: “Occorre commissariare il circolo di Morcone. E’ necessario”. Infine sulla neo presidente: “Va benissimo la sua indicazione. Quello che non condivido è il metodo utilizzato”.

E’ intervenuto quindi l’ex deputato Giovanni Zarro: “Ora occorre concordia. Serve confronto di sintesi delle idee. Il Sannio non è sola nella desertificazione. Dobbiamo riflettere, costruire un’idea. Siamo la provincia più piccola della Regione. Il partito deve essere di combattimento. Non possiamo rinunciare al nostro sviluppo”.

Per Italo Palumbo, dirigente sannita del Pd, occorre un confronto più forte nel partito. Per Palumbo occorre una partecipazione più forte del consigliere regionale Erasmo Mortaruolo: “Forse doveva dimettersi dalla maggioranza  De Luca tre anni fa dopo l’assemblea svoltasi a Telese”. Pronte la risposta del consigliere regionale: “Sino disponibile ad essere vicino al partito. Ad un confronto più schietto. Ma deve esserci verità e senza colpi bassi. Occorre serietà. Non si può cominciare cosi”. Per Lorenzo Cicatiello, militante, una sfida alla Razzano: “E’ necessario l’agibilità del pensiero e dire ciò che s pensa. Riconoscersi all’interno del partito”. A fare da pompiere l’assessore comunale di San Giorgio del Sannio Giovanna Petrillo: “Occorre reciprocità e aiuto. Dare risposte  ai cittadini. Parliamoci e casomai litighiamo. ma occorre ascolto”. A chiudere l’assemblea è stato il segretario Cacciano che ha detto di essere molto scettico sul Pnrr per quanto riguarda la diga di Campolattaro. Poi sul commissariamento chiesto per Morcone ha detto: “Ci sono 13 comuni al voto, ma sono liste civiche. Abbiamo solo ad Arpaise e San Lupo sindaci in quota Pd . In altri comuni deciso circoli locali”. Infine la promessa a Mortaruolo: “Convocherò al più presto una direzione del partito per parlare dei temi come l’acqua o la sanità” 

 

 

 

 

Rosa Razzano presidente provinciale Dem: le prime reazioni di Cacciano, Pepe e Mortaruolo